Non c'è pace per l'ex sindaco di Scalea Gennaro Licursi. Dopo l'arresto nell'operazione "Ghost work" del dicembre scorso e la repentina sentenza di condanna a cui si è arrivati grazie al patteggiamento, il suo nome è al centro di nuovo polemiche.

 

A gettare nuove ombre è l'ex consigliere comunale di minoranza Renato Bruno, fervido oppositore dell'amministrazione Licursi, le cui attività in passato sono state messe in discussione in ben 13 esposti inoltrati alla procura di Paola.

 

Stavolta, secondo Bruno, si sarebbe commessa un'evidente irregolarità, tra l'altro facilmente documentabile perché contenuta in due delibere. Licursi avrebbe attestato di essere contemporaneamente sia in riunione con la giunta comunale, sia in consiglio provinciale, nel quale era stato eletto un anno fa.

L'ubiquità di Licursi

«Da alcune verifiche - scrive Bruno in una nota -, risulta che giorno 29/03/2019 alle ore 12.00, l’ex sindaco di Scalea fosse presente in Giunta; nella delibera di quel giorno, la n° 51, il sindaco avrebbe constatato la presenza del numero legale e avrebbe dichiarato aperta la seduta».

 

Fin qui tutto normale, se non fosse che Licursi lo stesso giorno, alla stessa ora, risultava presente al consiglio provinciale «per come si evince dalla delibera dello stesso consiglio in cui si è approvato lo schema di bilancio previsionale».

 

Ma il mistero si infittisce spulciando nei siti istituzionali, perché, secondo Bruno, risulterebbe anche «materiale fotografico che lo ritrae presente» anche se non esclude che possa trattarsi foto di repertorio.

La provocazione di Bruno

Alla luce di quanto scoperto, Bruno rivolge una domanda ai componenti della giunta e al segretario comunale: «Siete pronti a giurare sulla presenza del sindaco quel giorno, a quell’ora?» Poi, in qualità di attivista del MoVimento 5 stelle ed ex consigliere comunale, dichiara di aver inoltrato il materiale alla procura di Paola.

L'inchiesta "Ghost work"

La mattina del 12 dicembre scorso i finanzieri di Scalea hanno dato esecuzione a un'ordinanza di misura cautelare degli arresti domiciliari nei confronti del sindaco Gennaro Licursi, accusato di aver eluso oltre 600 ore di lavoro come dipendente Asp, per la quale, fino all'agosto scorso, rivestiva il ruolo di responsabile del servizio di continuità del 118 e guardie mediche del distretto del Tirreno.

 

Il 24 dicembre, Licursi ha rassegnato le dimissioni, diventate irrevocabili venti giorni più tardi. Lo scorso 5 febbraio, il nuovo commissario prefettizio Giuseppe Guetta si è insediato al Comune di Scalea per traghettare l'ente fino a nuove elezioni, previste per la prossima primavera.