Dopo le considerazioni del Pd cittadino sulla spesa di oltre 9mila euro per l'acquisto del dispositivo, non tarda ad arrivare la risposta di Maria Limardo. «Sconvolgente che un momento così delicato sia occasione di speculazione»
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Non si è fatta attendere la replica del sindaco Maria Limardo alle considerazioni del segretario cittadino del Pd, Francesco Colelli, sull’acquisto di un termoscanner per il Municipio di Vibo al costo di oltre 9mila euro. «Appare sconvolgente che il periodo più delicato della città di Vibo Valentia dall’inizio della pandemia sia occasione di speculazione da parte di talune forze politiche. Ed appare ancor più sconvolgente che tali azioni speculative si concentrino su quelle azioni che l’amministrazione comunale sta mettendo in campo per fronteggiare il dilagare dei contagi che proprio in questi ultimi giorni ha toccato numeri da record».
«Il Comune di Vibo Valentia ha provveduto nei giorni scorsi ad impegnare i fondi vincolati erogati dal Governo per far fronte all’emergenza Covid-19. Si tratta – afferma Maria Limardo – di una serie di provvedimenti varati al fine di spendere i soldi inviati dal Governo anche per dotare il Municipio – la casa dei cittadini – della necessaria sicurezza in tempo di Covid. Somme che altrimenti sarebbero tornate indietro per mancata utilizzazione entro i termini. Si tratta di fondi erogati per la sicurezza nelle scuole, per dispositivi di sicurezza da distribuire al personale ed anche per un termo-scanner da posizionare alla porta di ingresso del Palazzo di città oltre al ripristino della porta automatica – rotta da anni – per consentire l’ingresso in sicurezza a tutela e protezione dei dipendenti ma anche dei cittadini che si recano negli uffici. C’è chi però in questo grado di complessità è riuscito a comprendere solo il prezzo totale dell’intera operazione senza approfondire l’intero contesto».
«La determina incriminata – sostiene il sindaco – che nelle ultime ore sta tenendo banco su social e organi di stampa locali, grazie alle sollecitazione di alcuni soggetti che non perdono occasione per gettare scompiglio in una comunità già provata e duramente colpita dall’emergenza sanitaria in atto è quella relativa al ripristino del sistema di accesso al palazzo municipale con l’integrazione di un dispositivo termometrico per il controllo automatico della temperatura e non solo. Non si tratta, come alcuni stanno affermando in queste ore, dell’acquisto di un semplice termoscanner o come si vuol far intendere di un termometro ad infrarossi, ma bensì del ripristino del funzionamento delle porte metaldetector di accesso al palazzo municipale, oramai senza funzionamento da svariato tempo, con relativa integrazione di un dispositivo termografico, basato su intelligenza artificiale e riconoscimento facciale. Alla fine dei lavori, infatti, gli ingressi al palazzo municipale saranno controllati e sicuri, oltre ad essere gestiti e monitorati da un sistema di controllo accessi altamente tecnologico ed automatizzato. Gli utenti esterni potranno accedere ai locali del palazzo municipale solo negli orari di accesso al pubblico e solo dopo che il sistema avrà automaticamente controllato la regolarità della temperatura corporea e la presenza della mascherina sul viso. In caso di allarmi e quindi temperatura anomala o mancata presenza di mascherina sul viso, il sistema inibisce l’ingresso bloccando l’apertura delle porte automatiche e inoltra una segnalazione al personale della portineria del palazzo, conformemente alle prescrizioni normative in materia. Il tutto – conclude il primo cittadino – con fondi che non possono avere altra destinazione e che, ribadiamo, devono essere rendicontati al fine di consentire il controllo sulla giusta utilizzazione».