«Ritengo assolutamente gravi gli infimi attacchi sferrati all’avvocato Cerrelli ed altrettanto grave il comportamento dell’insegnante nei confronti dei liceali crotonesi. Più che “cronache di ordinario razzismo” il titolo da dare a tutta la grottesca vicenda che ha scatenato il legittimo dissenso della parte sana dell’opinione pubblica sarebbe “Cronache di ordinaria ignoranza”». Lo riporta una nota di Paola Turtoro, portavoce regionale Azione identitaria Calabria sul caso del compito assegnato ad alunni a  Crotone, nel quale si chiedeva un confronto tra il decreto sicurezza-immigrazione e le leggi razziali fasciste.

«Ignoranza che si è manifestata nella famigerata “traccia” del tema assegnato agli alunni del liceo “Filolao” di Crotone – aggiunge Paolo Turtoro - da parte di uno dei tanti insegnanti ideologizzati che, piuttosto che trasmettere nelle loro lezioni verità storiche, preferiscono politicizzare subdolamente lezioni che andrebbero solo disertate. Il ruolo didattico ed educativo di un insegnante dovrebbe “limitarsi” alla trasmissione di documenti storici di diversa provenienza poiché il giudizio sulla storia lo danno gli storici. Le leggi razziali del 1938 vanno contestualizzate nel periodo in cui furono promulgate e, quindi, non hanno nessun addentellato né storico né attuale col nostro presente, e questo non lo dico io ma molti storici di professione, anche perché oggi sarebbe anacronistico intercalare quei provvedimenti nella nostra realtà.

Anche in Australia, negli anni ’50, si promulgarono leggi razziali ma nessuno ne parla, è quindi evidente la malafede e l’ignoranza che impera in una certa classe docente e politica ed è altresì ridicolo e stupido il riferimento oggetto del tema. Le reazioni di una certa ala politica che non riesce ad intervenire fattivamente ed attivamente su questioni serie e continua a dimostrare la propria pochezza sventolando senza vergogna la bandiera della completa ignoranza storica e l’attacco fatto all’esponente crotonese della Lega, l’avv. Cerrelli, un serio e stimato professionista, è quanto di più infimo qualche esponente partitico rappresentante solo se stesso e qualche sito di informazione online ghettizzato da sempre nelle proprie barriere ideologiche potessero realizzare pur di avere il loro momento di gloria.

 

La bassezza espressa in certi interventi è competitiva solo con la pochezza e l’ignoranza del docente che ha assegnato il compito e sarebbe opportuno, oltre che necessario, istituire dei corsi di formazione storica e civile per tutte e tre le categorie. La mia solidarietà all’avvocato Cerrelli è incondizionata e si basa sulla serietà sia professionale che personale dello stesso che rimane coerente coi valori che ha sempre professato e dimostra in questa occasione di avere a cuore il futuro dei nostri giovani cercando di tutelarli da condizionamenti odiosi e fallaci, e mi auguro che il ministro della Pubblica Istruzione intervenga con provvedimenti incisivi in merito a questa sciagurata vicenda».