In merito all’articolo pubblicato dalla nostra testata il 23 dicembre, a firma di Pietro Bellantoni, dal titolo "Occhiuto fa pace con la sua maggioranza e trova un nuovo fan all’opposizione: per Tavernise (M5s) è «il miglior presidente»", pubblichiamo la replica integrale del capogruppo del M5s in Consiglio regionale Davide Tavernise:

«Nel rispetto del lavoro del giornalista, chiamato a raccontare la realtà dei fatti, vanno classificate come ricostruzioni personali quelle che mi vogliono fan club di questo o di quello, o benvolente verso la maggioranza di governo. Se i fatti contano più delle parole, a riprova di quanto fermo e saldo sono nell’opposizione a questa maggioranza, e ai provvedimenti dannosi per i calabresi, basta vedere la mia intransigenza sulla legge che voleva l’istituzione del consigliere supplente e sulla legge sulle sale slot. Questo senza volere andare indietro nel tempo e riprendere le mie dichiarazioni contro l’aumento degli stipendi dei dirigenti sanitari. Un’intransigenza che ha portato al ritiro della legge nel primo caso e al miglioramento della legge, almeno per quelle che erano le intenzioni della maggioranza, nel secondo caso».

«Un’intransigenza tanto ferma che secondo l’attuale maggioranza, qualunque iniziativa provenga dal sottoscritto deve essere bloccata, senza guardare i benefici del provvedimento ma solo perché porta la mia firma. A pagarne le conseguenze sono i calabresi, non l’opposizione in consiglio regionale. Penso per esempio alla legge per favorire l’accesso dei disabili alle spiagge, o al reddito energetico o ai cammini regionali», continua il consigliere regionale.

«Quanto alle parole su Occhiuto, dette durante l’ultimo consiglio regionale, andando oltre le ricostruzioni personali del giornalista, il riferimento, peraltro già chiarito durante la replica, è al fatto che Occhiuto gode di tante e diverse circostanze favorevoli che bene possono fare alla Calabria: su tutte una, ovvero la circostanza che vede sia il governo nazionale che il governo regionale dello stesso colore politico. E tanto rappresenta un’occasione importante per la Calabria. Pertanto continuerò a spronarlo perché sbatta i pugni sui tavoli romani per ottenere provvedimenti favorevoli per la nostra disastrata regione», ha concluso Tavernise.

La controreplica di Pietro Bellantoni

Tavernise le bolla come «ricostruzioni di fantasia», eppure, nell’articolo in questione, sono riportate fedelmente le sue parole, come chiunque può avere modo di verificare andando a vedere il video dell’ultima seduta del Consiglio regionale. È stato Tavernise a dichiarare che Occhiuto «è il miglior presidente che la Calabria può avere in questo momento»; lui a dire di non essersi sentito «tutelato» da una maggioranza rispetto alla quale dovrebbe essere all’opposizione; lui a magnificare l’opera di un presidente che sta lavorando per creare «un’immagine diversa della Calabria»; lui a manifestare stima personale nei confronti di Occhiuto e dei suoi assessori. Dichiarazioni legittime, ci mancherebbe; ma anche parecchio insolite – bisognerà avere l’onestà di ammetterlo – per un politico che avrebbe il compito istituzionale di opporsi, con i fatti e con le parole, all’attuale amministrazione regionale.

Tavernise, malgrado la giovane età e l’inesperienza politica, dovrebbe sapere che una minoranza davvero intransigente è essenziale per la salute di ogni sistema democratico. Il consigliere del Movimento, invece, non ha avuto alcun problema nel celebrare platealmente l’opera del presidente contro cui si è candidato alle ultime elezioni, peraltro suscitando l’ilarità diffusa dei consiglieri di maggioranza, uno dei quali ha avuto gioco facile nel chiosare ironico: «Sarà contenta Amalia Bruni…».

Ecco, di fantasioso qui c’è solo il modo in cui Tavernise interpreta il ruolo di consigliere di opposizione. Peraltro, a onor di cronaca, il centrodestra ha ritirato le due leggi in questione dopo un’ondata di riprovazione popolare, non certo per «l’intransigenza» del giovane politico di Mirto Crosia, capace di esaltare la figura di Occhiuto come nessun altro, finora.