Domenico Tallini, consigliere regionale di Forza Italia, torna ad attaccare il senatore Ernesto Magorno accusandolo di avere «una faccia di bronzo pazzesca» quando invoca il rinnovamento alla Regione: «Ernesto Magorno - dice Tallini - segretario regionale del Pd dal febbraio del 2014 è stato il principale azionista della maggioranza di centrosinistra alla Regione Calabria, l’uomo che ha fatto e disfatto alleanze, mettendo becco in tutte le nomine e in tutte le discutibili operazioni fatte da questa devastante alleanza. Ma cosa aspettarsi - continua - da un Pd che a livello nazionale ha dimenticato tutti i “vaffa” ricevuti dai Cinquestelle pur di evitare le elezioni?».


Per Tallini, Magorno «non esita a gettare in mare il compagno di zattera, il presidente Oliverio, il prezzo che deve pagare per rifarsi una verginità che non avrà mai. Si inginocchi pure - aggiunge - Magorno ai piedi di Laura Ferrara, di Dalila Nesci, di Federica Dieni, chiedendo perdono dei “peccati” di Oliverio. Non ha capito che questo patetico tentativo di farsi perdonare dai Cinquestelle non gli servirà a niente. Gli ultimi anni di governo regionale, di cui consideriamo ugualmente responsabili Oliverio e Magorno, li cancellerà - dice Tallini - il centrodestra unito che vincerà largamente, mi auguro sotto la guida di Mario Occhiuto, le imminenti elezioni. Nemmeno un patto con il diavolo salverà il liquidatore del Pd calabrese dalla sconfitta e dall’emarginazione. Quanto ai piccoli “Magorno” di periferia, come l’ex sindaco di Pianopoli - dice Tallini - essi non meritano alcuna risposta. La “catanzaresità” è un valore serio e profondo che può conoscere solo chi questa città l’ama davvero. Non può certo parlarne un oscuro personaggio a caccia di benefit».