“Preciso di aver agito nel pieno rispetto delle norme e anche del garbo istituzionale – ha scritto Talarico in una lettera al Quotidiano - Nessuna altra motivazione, pertanto, è alla base del rinvio della prima seduta della decima legislatura, se non quella legata all’impossibilità da parte di diversi consiglieri di poter essere presenti nei giorni lunedì 29 e martedì 30 dicembre. Sentito il presidente Mario Oliverio, si è convenuto di posticipare la prima riunione della massima assemblea legislativa calabrese per venire incontro alla legittima richiesta rappresentata dal consigliere Morrone di poter presenziare insieme ad altri colleghi di minoranza, convocando, nei primi due giorni utili, una seduta di Consiglio per l’elezione del nuovo Ufficio di Presidenza. D’altra parte, a chi avrei dovuto chiedere il permesso? Alla Santelli? A Fitto o magari a Berlusconi in persona? E allora, non perdiamoci in cose futili. Nella certezza che alcuni giorni di rinvio non potranno cambiare le sorti della Calabria e dei calabresi, l’augurio che sento di rivolgere, per la nuova legislatura, è che si mettano da parte contraddizioni, inutili speculazioni e dietrologie, come in quest’ultima legislatura, che hanno avuto l’unico risultato di fare il male della nostra terra, ostacolandone la crescita economico-sociale e la ricerca del bene comune”.