L’idea è quella di diventare determinanti. Adesso per far raggiungere alla coalizione di centrodestra la soglia del 40% necessaria per poter governare in autonomia e dopo per strappare al centrosinistra il governo della Regione. Gli obiettivi di “Noi con l’Italia” sono chiari e sono stati illustrati da due volponi del calibro di Luigi Fedele e Franco Talarico alla vasta platea che si è radunata alla sala Monteleone di palazzo Campanella.

 

Entrambi ex presidenti del Consiglio regionale e colleghi di coalizione anche durante la legislatura targata Scopelliti, adesso si sono ritrovati all’interno del progetto voluto da Maurizio Lupi, Gaetano Quagliariello, Raffaele Fitto e compagnia che sta provando a ricostruire l’area moderata in Italia dopo mille traversie e scissioni varie. Talarico ha ottenuto il collegio uninominale di Reggio, mentre Luigi Fedele ha il primo posto nel listino proporzionale per la Camera al collegio Sud. Dietro di lui Maria Teresa Perri e Paola Lemma presenti all’incontro di Reggio, moderato da Mario Vetere.

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Una sfida complessa quella che hanno deciso di correre Fedele e Talarico, ma che se la lista dovesse rispondere bene anche a livello nazionale, potrebbe portare non poche sorprese in termini di seggi ottenuti. In ogni caso sia per Fedele che per Talarico il progetto politico va portato avanti anche dopo il 4 marzo perché «In Italia – spiega Talarico – c’è gran parte di elettorato che si riconosce nell’area moderata che noi rappresentiamo».

Fedele è convinto che Noi con l’Italia partirà davvero «dopo il 4 marzo quando sarà chiaro che grazie al nostro apporto la coalizione di centrodestra avrà i numeri per governare il Paese. Riusciremo così a rimettere il Sud al centro dell’agenda politica».

Senza contare che il radicamento sul territorio potrebbe portare a ragionamenti più ampi in relazione alla corsa che ormai si prepara in vista del rinnovo del governo regionale. Due anni in politica sono poca roba e Fedele e Talarico sanno che bisogna muoversi per tempo per riuscire a raggiungere l’obiettivo. Che poi sarebbe anche una sorta di ritorno al passato. Soltanto alle regionali del 2010 l’Udc da solo aveva raggiunto il 10% dei consensi in Calabria e alle ultime regionali la lista di centro guidata dagli allora alfaniani aveva sfiorato l’obiettivo. «La doppia cifra – dice Talarico – è tranquillamente alla nostra portata in Calabria».

Riccardo Tripepi