Nonostante gli strali delle colleghe di partito Loizzo e Minasi, per il consigliere regionale del Carroccio «nessuno può sminuire il valore della delibera della Giunta regionale». Orsomarso (Fdi) tenta di gettare acqua sul fuoco divampato tra i due alleati di governo, mentre i pentastellati vanno all'attacco
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Mentre durante la nostra trasmissione Dentro la notizia condotta da Pierpaolo Cambareri, Roberto Occhiuto spiegava in maniera pacata ma decisa il senso della sua delibera di giunta, la polemica politica sui balneari non accennava a diminuire. Anzi.
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Caos nella Lega
In particolare la Lega sembra essere andata in tilt sull’argomento, con posizioni molto diversificate al suo interno. Dopo il botta e risposta fra le parlamentari del Carroccio, Loizzo e Minasi, e il coordinatore regionale forzista, Francesco Cannizzaro, sul punto interveniva anche il consigliere regionale Pietro Molinaro. Un intervento più da forzista che da leghista il suo. Questi infatti parte ricordando che «la delibera della Giunta regionale sulle concessioni è stata ispirata dalla Lega e ne siamo orgogliosi», a smentire appunto quanto dichiarato da Loizzo e Minasi.
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«Da mesi il gruppo della Lega in Consiglio regionale - dice Molinaro - ha analizzato la problematica delle concessioni demaniali, confrontandosi con le associazioni dei gestori delle strutture balneari. Tutto ciò ha condotto a formulare diverse ipotesi di iniziative normative; e tra queste, anche la sollecitazione al presidente Occhiuto affinché in Calabria si potesse sfruttare pienamente la condizione di regione in cui la risorsa spiaggia non è scarsa, facendone derivare che l’applicazione della “Direttiva Bolkestein”, può avvenire in modo assolutamente peculiare. Ora che questo è avvenuto non possiamo che esserne soddisfatti. Il fatto che ci sia bisogno anche di un'iniziativa legislativa a livello nazionale non è discussione, ma questo non consente a nessuno di sminuire il valore e la portata della delibera della Giunta regionale della Calabria».
Gli altri alleati
Vista l’aria che tira, gli altri alleati, ovvero i meloniani hanno provato a ricucire lo strappo interno del centrodestra. Del resto ieri proprio mentre la polemica infuriava, il ministro ai Fondi Coesione e Pnrr, Raffaele Fitto conversava amabilmente all’undicesimo piano in compagnia del sottosegretario agli Interni, Wanda Ferro. Siccome sul piatto c’è il fantomatico rimpasto che dovrebbe avvenire dopo le Europee, il senatore Fausto Orsomarso ha pensato bene di gettare acqua sul fuoco.
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«La Giunta regionale ha fatto una cosa buona - dice il senatore - prorogando le concessioni balneari fino a fine anno. Era il massimo possibile e Fratelli d’Italia ha contribuito fortemente all’adozione di questa misura. Analogamente è importante che il centrodestra sia unito intorno a questi temi. Grazie al governo Meloni i concessionari degli stabilimenti balneari sono stati difesi ma è naturale che di fronte a una direttiva europea che ha valore di priorità nel rango giuridico - conclude Orsomarso - l’unica cosa possibile da fare è avere un’Europa diversa che cambi le norme volute da socialisti e popolari. Le schermaglie tra partiti della stessa coalizione, seppure alla vigilia di un voto proporzionale, non servono a niente e nascondono le responsabilità della sinistra europea dinanzi a migliaia di imprenditori che, soprattutto in Calabria, hanno fatto investimenti considerevoli per attività che ancora oggi hanno una bassa stagionalità. Giorgia Meloni sta dimostrando, da Caivano al Piano Mattei, una credibilità che è garanzia per realizzare davvero una nuova Europa».
L'affondo del M5s
«Lo scontro tra il presidente della Regione Calabria Roberto Occhiuto e il vicepresidente del Consiglio dei ministri Salvini sulla direttiva Bolkestein - ha detto Vittoria Baldino, vicecapogruppo alla Camera del M5s - è un'anteprima del caos che ci aspetta con l'autonomia differenziata. Da un lato, Salvini, fanatico promotore della riforma, tenta disperatamente di promuovere una gestione unitaria delle concessioni balneari. Dall’altro, Occhiuto, cheerleader della riforma per puro interesse di partito, si nasconde dietro il paravento dell’autonomia, dichiarando apertamente che ignorerà i bandi per le spiagge e rifiutandosi di cedere quote di litorale alle regioni che ne sono prive».
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«Questa contraddizione grottesca all'interno della stessa coalizione di governo - continua la grillina - è una chiara dimostrazione delle falle di un sistema che, invece di promuovere l'efficienza e l'equità, rischia di distruggere il nostro Paese. Se Salvini, autoproclamato paladino dell'autonomia, è costretto a supplicare i governatori di non agire autonomamente, è evidente che la riforma proposta da Calderoli è una farsa. Non solo è tutt'altro che solida e ben pensata, ma è un autentico disastro. La vicenda delle concessioni balneari - conclude - con migliaia di operatori economici lasciati nell'incertezza totale alle porte della stagione estiva, dimostra chiaramente che la situazione è completamente fuori controllo».
Anche la deputata Elisa Scutellà parla di «surreale siparietto fra il ministro Salvini ed il presidente della Regione Occhiuto sulla questione balneari. Questo è il chiaro segno del fallimento delle politiche del centrodestra. Tutto ciò viene fatto a danno esclusivo dei cittadini e pone una chiara e definitiva risposta alla ripetuta menzogna sulla “filiera istituzionale” del centrodestra».