Dopo la nomina di Marco Ambrogio da parte della presidente della Provincia di Cosenza Rosaria Succurro, a stretto giro arriva la condanna del Partito democratico. «Apprendiamo dagli organi di stampa – dichiara il subcomnmissario della Federazione Pd di Cosenza, Maria Locanto – che la neo inquilina di Piazza XV Marzo, Rosaria Succurro, ha indicato per il ruolo di capo Gabinetto suo marito Marco Ambrogio. Condanniamo con forza tale decisione. Chi si pone alla guida di un ente così importante quale la Provincia non può compiere scelte di tal genere che denotano comportamenti molto discutibili dal punto di vista etico. Questa decisione è indice del degrado politico in cui versa la destra calabrese».

Anche il Movimento 5 stelle condanna la nomina effettuata da Rosaria Succurro attraverso una dichiarazione congiunta dei portavoce Alessandro Melicchio, Anna Laura Orrico, Laura Ferrara, Massimo Misiti ed Elisa Scutellà. «La scelta della nuova presidente della Provincia di Cosenza, Rosaria Succurro - si legge nella nota - di nominare il marito Marco Ambrogio nello staff dell’ente che governa, con una formula che ricorda la figura del “Capo Gabinetto”, appare quanto mai inopportuna. La cosa pubblica non può essere gestita come un “affare” di famiglia.  E anche in presenza di una nomina a titolo gratuito la questione non può che suscitare massima disapprovazione, se non preoccupazione».

«Il decreto numero 6 del 4 aprile 2022 che sancisce questa scelta fa torto ai tanti professionisti, esterni o meno, che avrebbero potuto ricoprire quel ruolo senza creare imbarazzo all’ente e a chi lo governa. Non possiamo pensare che nella sua scelta la presidente Succuro non abbia ponderato questi aspetti obiettivamente difficili da spiegare alla pubblica opinione».

«Ci auguriamo ci ripensi considerato che, in caso contrario, darebbe testimonianza di un retaggio culturale, quello del familismo amorale, che continua a imperversare chi amministra la cosa pubblica in Calabria a danno della comunità e dell'interesse collettivo».

Tansi: «Un insopportabile affare di famiglia»

«A confermare l'accordo, tra la destra e la sinistra, per la nomina della nuova Presidente della Provincia di Cosenza, dott.ssa Rosaria Succurro, c'è il conferimento di un incarico per l’espletamento di attività a supporto della realizzazione delle linee guida programmatiche di governo. L’avvocato Marco Ambrogio sarà un collaboratore “titolo gratuito” e con in tasca, da sempre, la tessera del PD. Quel PD che non ha proferito parola su una nomina espressione di un insopportabile familismo amorale sulla quale, in altri contesti, avrebbe fatto fuoco e fiamme! Che fine hanno fatto il presidente PD del consiglio comunale di Cosenza, Giuseppe Mazzuca, e il segretario regionale PD, Nicola Irto? Perché non hanno aperto bocca su questa inquietante vicenda? In Calabria gli accordi politici si trovano sempre, al limite anche grazie ai matrimoni». Così, Carlo Tansi, presidente e fondatore del movimento civico Tesoro Calabria.

«Come tutti sanno, Ambrogio è anche il marito della neo eletta presidente della provincia e anche sindaco di San Giovanni in Fiore. Lo stesso Ambrogio è definito dalla maggior parte dei sangiovannesi il sindaco ombra della città. Tutti sanno anche che l'amministrazione di San Giovanni in Fiore è nelle mani dei coniugi provenienti dalla città dei bruzi con la benedizione di quella sinistra che per anni a San Giovanni in Fiore aveva il suo quartier generale e che all’improvviso, chissà per quale strano arcano, ha deciso di cambiare gli equilibri. La Succurro è costantemente coadiuvata da un marito che ha assunto il ruolo di “principe consorte”, come se l'amministrazione pubblica equivalesse a governare un Principato, il loro Principato. Sarà così anche per la presidenza della Provincia?»

«Sull'amministrazione del comune di San Giovanni in Fiore – prosegue Tansi - le voci di dissenso risuonano all’unisono nel manifestare malcontento: un paese ridotto nel più completo degrado sociale ed economico e quasi senza più assistenza sanitaria. A riassumere il tutto ci sono i depuratori che sversano direttamente nei fiumi, avvelenando l’ambiente in cui vivono decine di migliaia di cittadini di una delle più importanti città della Calabria. In Calabria l'amministrazione pubblica si rivela sempre più un affare di famiglia. Anche se a titolo gratuito una nomina così, ai massimi livelli, nella Provincia di Cosenza, non consentirà di ottenere stipendio ma porterà molti contatti importanti che possono tradursi in rapporti clientelari e, quindi, in vantaggio personale».

«Questo è quanto accade in Calabria – conclude Tansi -, e sono questi gli amministratori che i calabresi decidono di eleggere nelle consultazioni elettorali. Secondo i bene informati il prossimo passo del Principato sarà la conquista della Cittadella regionale».