VIDEO | Il tema della candidatura del governatore della Regione monopolizza la seconda giornata in attesa del finale previsto domenica con la partecipazione del leader del Carroccio Matteo Salvini
Tutti gli articoli di Politica
La base leghista discute, nel secondo giorno degli Stati Generali di Zambrone, dopo il proclamo rilanciato sulla «possibilità che spetti al Carroccio l’indicazione del candidato presidente della Regione». Il villaggio, in attesa del finale previsto domenica con la partecipazione di Matteo Salvini, affronta il tema con opinioni diverse. C’è chi dice «serve prima il progetto e poi i nomi», e c’è chi è pronto a giurare: «Andremo soli se Forza Italia non dovesse cedere».
Un po' frenati e un po' galvanizzati, fatto sta che il tema della leadership è servito a smorzare l’attenzione dalle fibrillazioni interne tra leghisti della prima ora e leghisti sopraggiunti, con un quadro nazionale che propone come notizia di giornata l’adesione di Berlusconi alla proposta salviniana di formare una federazione tra i due partiti. «Sarebbe un progetto positivo», commenta il sindaco Roy Biasi.
Quadro in evoluzione, e c’è chi come il consigliere comunale di Reggio, Nino Minicuci, ricorda «che se si fa parte di una coalizione bisogna essere conseguenziali e appoggiarla fino in fondo». Per Cataldo Calabretta, commissario Corap e dirigente regionale dei salviniani, «la nostra classe dirigente è crede nel progetto fondato da Matteo Salvini per un partito nazionale e i dirigenti nazionali stanno dimostrando di voler valorizzare il nostro impegno, perché quello nato sui territori non è un esperimento fine a se stesso ma punta a cambiare la Calabria. Nella mattinata anche un dibattito con i consiglieri regionali Molinaro, Raso e Minasi, concluso dal viceministro Morelli.