Sulla strada statale 106 sembra esserci una qualche maledizione. Proprio ora che i lavori sembravano procedere spediti è arrivata la notizia del licenziamento, da parte di Anas, dell’ex amministratore delegato della società, Massimo Simonini. Il manager era stato prima sospeso dall'azienda del gruppo Fs a seguito dell'inchiesta su Tommaso Verdini, figlio di Denis e fratello di Francesca, alla quale il Ministro Salvini è sentimentalmente legato, finito agli arresti nel dicembre del 2022 insieme al suo collega di Inver, Fabio Pileri, e ad alcuni dirigenti Anas. Per ottenere appalti i soci di Inver avevano un appoggio preferenziale in Simonini, anch'egli indagato. A settembre è arrivato anche il licenziamento del manager sempre per le accuse relative a questa inchiesta.

Il caso, però, vuole che Simonini sia anche il commissario per i lavori della Ss 106. Anzi secondo la Procura, Simonini, benché cessato dalla carica di Ad, aveva tranquillamente accesso al quartier generale di Anas. Oggi il consigliere regionale del Pd, Ernesto Alecci, sottolinea come Simonini si troverà per i prossimi mesi e anni ad operare a strettissimo contatto e a condividere le decisioni strategiche sempre con ANAS e con i vertici e i funzionari dell’azienda stessa che lo ha appena licenziato.

Alecci: «Serve un nuovo commissario»

«Già in passato, più volte, avevo evidenziato con forza in Consiglio regionale - scrive in una nota l’esponente dem - la necessità di chiedere al Governo centrale la nomina di un nuovo commissario, che potesse dedicarsi unicamente al completamento della SS 106, in quanto Simonini ricopriva il medesimo ruolo anche per un’altra importante arteria stradale come la E78 Fano-Grosseto. Doppio incarico che più volte, tra l’altro, gli aveva impedito di essere presente durante le sedute della Commissione e del Consiglio».

«Oggi, alla luce di quanto accaduto, credo che il Ministro Salvini e il Governo - continua Alecci - debbano necessariamente affidare nel minor tempo possibile i lavori della 106 ad un’altra figura commissariale, che possa concentrarsi totalmente ed esclusivamente sul completamento di una strada importantissima per la nostra regione, che, purtroppo, ha già seminato troppe vittime e subito troppi ritardi. Auguriamo a Massimo Simonini il meglio possibile e che nelle sedi opportune venga dimostrata la sua estraneità ai fatti contestati, ma il futuro della Calabria è troppo importante».