Il lungo weekend di fine aprile con la “coda” della Festa della Liberazione di ieri, vale a dire il penultimo periodo di pausa fino alla data delle Amministrative di Catanzaro prima dell’altro ponte del 2 giugno considerato come quest’anno l’imminente Festa dei Lavoratori capiti di domenica, ha partorito l’ennesimo scontro frontale, ma sarebbe meglio dire attacco, nell’ambito politico del capoluogo. Stavolta, però, non fra esponenti di schieramenti opposti, quanto al contrario tra militanti dello stesso fronte e addirittura del medesimo partito: l’Unione di Centro.

Che appare in grande fermento. Non sapendosi ancora dove si collocherà ufficialmente alle Comunali in programma fra circa un mese e mezzo. Ed è una curiosa situazione, considerato come il commissario cittadino dello Scudocrociato Vincenzo Speziali (peraltro anche componente della dirigenza nazionale) continui a essere sconfessato nella linea portata avanti, giorno dopo giorno, dal referente provinciale Giovanni Merante e dal vicecoordinatore regionale Flavio Cedolia. Va da sé, quindi, che a stretto giro di posta bisognerà fare chiarezza una volta per tutte su quale collocazione avrà il partito di Lorenzo Cesa alla tornata del prossimo 12 giugno sui Tre Colli.

Perché, almeno a dar retta a Speziali, il posizionamento dell’Udc sarebbe a fianco di quel che resta del centrodestra catanzarese e pertanto a supporto della proposta di Antonello Talerico sindaco. Senza se e senza ma. Mentre, ad ascoltare Merante e Cedolia si palesa lo scenario, del tutto differente, di un accordo chiuso da tempo con la coalizione denominata Rinascita a supporto del prof Valerio Donato.

Non c’è il benché minimo denominatore comune, dunque, fra le parti. “Nessun idem sentire”, come si dice in gergo. Tanto più che la frattura determinatasi non è ricomponibile, soprattutto alla luce dei recentissimi comunicati stampa diramati da Speziali in cui rimbrotta gli ormai di fatto ex compagni di partito - talvolta anche ricorrendo a espressioni e giudizi di un certo tenore - rendendo oltretutto noto come, nel caso in cui non si sgombri il campo da equivoci nella stanza dei bottoni romani, sia pronto a fare un immediato passo indietro. Ma c’è di più. E, con il dovuto rispetto, va al di là della sorte personale di Speziali.

Il riferimento è all’uso dei simboli e perfino dei moduli di candidatura dello Scudocrociato di cui il commissario cittadino ha asserito, sempre a mezzo stampa, di essere depositario su indicazione del livello romano. Resta tuttavia la circostanza, nient’affatto secondaria con ogni evidenza, che Merante partecipando alle riunioni della compagine donatiana a conclusione dei lavori firmi le note congiunte riservate agli organi di informazione in nome e per conto dell’Udc con una rappresentanza almeno al momento non sconfessata nella capitale. Inutile sottolineare, di conseguenza, come la faccenda rivesta la massima importanza e vada affrontata e chiarita al più presto, anche e soprattutto, al fine di non ingenerare confusione nell’elettorato locale.