Dopo 11 mesi non c'è stato nessun incontro con le liste minori. 'Noi di Sel abbiamo appreso le decisioni dai giornali'
Tutti gli articoli di Politica
PHOTO
La pax di Marcellinara che sembrava aver staccato per Mario Oliverio un biglietto per un viaggio tranquillo, almeno per qualche mese, mostra già crepe piuttosto preoccupanti. Sia all’interno dell’universo democrat che tra i partiti rappresentati in Consiglio regionale.
La scelta di provare a venire fuori dallo scandalo di “Rimborsopoli” varando una giunta composta esclusivamente da tecnici ha inevitabilmente penalizzato la “politica” e le ambizioni di tutti coloro che nella giunta c’erano e sono stati defenestrati (Guccione e Ciconte), sia di quelli che ci speravano e non ci sono mai entrati. Ciò, unito alla più volte lamentata poca concertazione delle scelte di governo e, più in generale, alla mancanza di dialogo di un Pd che gestirebbe il potere come una clava, ha fatto emergere posizioni piuttosto critiche.
I Democratici progressisti, ad esempio, sono pronti a varare una nuova area per dare sostegno al progetto di Oliverio, dicono, ma è chiara invece la voglia di mettergli pressione. I malumori di Calabria in Rete e anche della Oliverio presidente esistono da qualche tempo, mentre ieri ha lanciato il suo avviso ai naviganti l’ex sindaco di Lamezia Terme Gianni Speranza. Nome che per parecchi mesi è stato tra i papabili per un posto in giunta dopo il contributo fornito al centrosinistra sia durante le primarie, che alle successive elezioni regionali.
“Da novembre 2014, negli 11 mesi trascorsi dalla vittoria del centrosinistra alle elezioni regionali, non c’è stato nessun incontro con i rappresentanti delle liste e dei partiti che hanno sostenuto la coalizione guidata da Mario Oliverio. Non c'è stato nessun momento di dialogo e confronto con i rappresentanti della lista 'La Sinistra con Speranza' che ha eletto un proprio rappresentante in Consiglio regionale, contribuendo al successo del centrosinistra. Un contributo decisivo il nostro - prosegue Speranza - fin dalle primarie, rese possibili solo grazie al nostro senso di responsabilità e alla nostra generosità e fortemente osteggiate, come si ricorderà, da ampi settori del Partito democratico. In questi mesi l'unica sede decisionale sono stati i summit periodici del Pd, con la Giunta, i parlamentari, il segretario regionale e i consiglieri regionali del partito. Summit aperti alla stampa, ma non alle altre forze della coalizione". "Noi di Sel - sostiene ancora l'ex sindaco di Lamezia - abbiamo appreso tutte le decisioni della giunta regionale dai giornali e dalle notizie diffuse in rete. Per quanto riguarda il futuro – conclude Speranza - prendiamo atto che non si è voluta la partecipazione della sinistra al governo della Regione, Dobbiamo ribadire che io personalmente e Sel, a differenza di quanto avviene in altri settori politici, non chiediamo assolutamente né incarichi che riguardino la Regione, né ricompense per la mancata partecipazione alla giunta, né posti di sottogoverno. Nessuna logica di scambio deve inficiare una libera e limpida dialettica politica”. Arrivati a questo punto convocare un vertice di maggioranza potrebbe non essere una cattiva idea.
Riccardo Tripepi