Da Azienda Zero ai Consorzi di Bonifica, passando per la Sorical. I dossier aperti alla cittadella dal presidente della giunta regionale Roberto Occhiuto sono pesanti e in molti casi confusi. A fare chiarezza ci stanno provando le Commissioni consiliari che negli ultimi due giorni hanno affrontato le delicate questioni poste all’ordine del giorno dai rispettivi presidenti.

La Terza Commissione Sanità, guidata dal forzista Michele Comito, ha licenziato a maggioranza il testo di modifica della legge istitutiva di Azienda Zero, l'ente di governance della sanità regionale immaginato da Occhiuto che pur non essendo stata impugnata dal Governo ha richiesto precise modifiche al testo normativo, non senza registrare le prime schermaglie con le opposizioni che pure si sono astenute nel voto finale, giurando di trasferire la battaglia in Consiglio regionale.

Ma ieri sono venute a galla anche la confusione e l’incertezza che domina il settore del servizio idrico calabrese. In Commissione di Vigilanza, presieduta dal pentastellato Francesco Afflitto, è stato infatti audito Cataldo Calabretta, Commissario di Sorical, ormai da un decennio posta in liquidazione. In evidenza è stato messo lo stato debitorio maturato nei confronti sia della Regione che di Enel.

Calabretta ha illustrato la strada per rendere totalmente pubblica la Sorical che presuppone l’uscita di scena del privato Veolia, le cui azioni però sono detenute in pegno da una banca estera con sede a Dublino in mano ad un ente governativo tedesco. Per approdare alla Multiutility immaginata da Occhiuto bisognerà acquisire le quote private ed abbattere il debito. Ma c’è anche chi guarda all’operazione di Cosenza Acque Spa che si è candidata a gestire il ciclo idrico calabrese, messa in moto per scongiurare il pericolo di perdere i finanziamenti necessari a rendere il servizio idrico realmente efficiente. Alla fine la Commissione ha deciso di investire della problematica il Consiglio regionale.

Ma se la situazione di Sorical è complicata, non meno confusa e problematica è apparsa quella dei Consorzi di bonifica su cui si è concentrata la Sesta Commissione guidata dall’azzurra Katya Gentile. Un tentativo di mettere in campo un’operazione verità partendo dalle criticità odierne che non sono diffuse in egual misura in tutti i Consorzi regionali.

Ma per avviare la riforma, sottolineano dal Dipartimento Agricoltura e forestazione è necessario il recupero dei debiti e l’eliminazione delle cause strutturali attraverso la modifica della legge di riferimento, la n° 11 del 2003, per meglio calibrare il sistema di gestione e di controllo sui Consorzi.