VIDEO | Vincenzo Granata, rappresentante del Comune bruzio nell'Autorità regionale, rivela presunte forzature nella nomina del funzionario regionale Francesco Viscomi
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L'intesa tra il presidente della Regione e l'assemblea dell'Autorità idrica calabrese, per l'attesa nomina del direttore generale Francesco Viscomi, non è arrivata nel rispetto dello statuto dell'ente. È questa la denuncia di Vincenzo Granata, delegato del sindaco di Cosenza nel nuovo organismo di governo del sistema idrico integrato, che accende i riflettori sulla riunione del 30 novembre a cui ha partecipato solo fino a quando ha proposto di chiedere un parere ai ministeri competenti, abbandonando l'aula di fronte alla bocciatura dell'istanza.
«Hanno partecipato pochi sindaci e mancavano anche i rappresentanti della Regione - spiega il consigliere comunale - eppure si trattava di una seduta fondamentale per completare, dopo 3 anni, l'organigramma». Defezioni importanti, che non hanno impedito il quorum ma, secondo Granata, l'intesa doveva essere precedente alla nomina. «Dopo la manifestazione d'interesse - prosegue - il presidente Spirlì si è espresso su una terna che non era più valida, essendosi ritirato un candidato, e dunque formalmente in quella occasione non c'è stata nessuna intesa preventiva così come prescrive lo Statuto. Certo, c'è da chiedersi come mai il presidente abbia atteso 15 giorni prima di dare comunicazione del suo gradimento nei confronti del nominato».
L'intesa, quindi, se c'è stata sarebbe stata «anche tardiva» e di Viscomi, un funzionario della Cittadella, Granata parla bene dal punto di vista del profilo professionale, ma precisa che «per me la procedura non è congrua dal punto di vista amministrativo». Sono anche di natura politica le critiche che l'uomo di Occhiuto rivolge. «Mai nessuno aveva presentato alla presidente Santelli la terna attesa da anni - commenta - e questa accelerazione avviene nel quadro di una continuità con la burocrazia regionale che anche i suoi più stretti collaboratori ormai accettano».