Nell'Alto Jonio si registra l'indice più basso dell'intera regione: 0,91 posti per 1000 abitanti. Manca inoltre la rete ospedaliera privata
Tutti gli articoli di Politica
PHOTO
Il sistema sanitario nella Sibaritide è ormai al collasso. Il nuovo Atto aziendale prevede la sottrazione di altri 40 posti letto, tutti quelli destinati al post-acuzie, dai due ospedali spoke di Corigliano-Rossano. Saranno destinati altrove – secondo le direttive del commissario Scura e i silenzi di Oliverio – ma non certo sul territorio dell’Alto Jonio calabrese chiuso tra Cariati e Rocca Imperiale.Tutto questo mentre i lavori del nuovo ospedale stentano a decollare e nessuno, ancora, ha un’idea chiara e precisa sui tempi e sui modi di realizzazione dell’infrastruttura. In realtà la partita, in un territorio che ha il più basso indice di posti letto dell’intera Calabria (0,91 posti letto per mille abitanti) e dove manca del tutto la rete ospedaliera privata, si gioca per intero sull’entrata in esercizio del nuovo nosocomio di contrada Insiti, nella “terra di mezzo” della nuova pòlis di Corigliano-Rossano. Nuovo e non unico – come più spesso qualcuno ricorda da queste parti – perché i circa 230 posti letto in più che dovrebbe garantire il costruendo ospedale della Sibaritide, sommati ai 238 posti letto (sulla carta, perché nella realtà tra promesse di attivazione, carenza di personale e assenza di servizi, sono molti di meno) di cui “gode” al momento lo spoke di Corigliano-Rossano si raggiungerebbe appena la soglia del 2,0 posti letto per mille abitanti. Quindi la soglia dei livelli essenziali di assistenza prevista in Calabria (in altre regioni d’Italia è del 5 su 1000!).
Nuovo ospedale: le mura di recinzione ci sono, mancano le fondamenta
Del nuovo ospedale, però, come dicevamo, scarseggiano le tracce. Nel gennaio scorso, nel contesto di una cerimonia sobria, senza pailette né champagne, c’è stata la “presa” del suolo da parte della Regione sul quale dovrà essere realizzata la struttura sanitaria. Trascorsi sette mesi, dopo la bonifica bellica del terreno, si stanno alzando i muri di recinzione: una colata di cemento armato di quasi due chilometri attorno al perimetro dell’area. Ma delle fondamenta del nuovo ospedale ancora non vi è traccia. Probabilmente installeranno prima la sbarra d’ingresso e poi costruiranno i reparti!
In molti sperano che la nascita della terza città della Calabria ed il prossimo insediamento di un governo civico eletto dai cittadini, nella primavera prossima, possa dare un input forte allo stallo momentaneo. Anche perché a Corigliano-Rossano si continua a litigare su come gestire quei quattro posti letto che sono dislocati nello Spoke e si dimentica che a prescindere da dove vengano allocate le degenze di Medicina piuttosto che quelle di Chirurgia, se al “Compagna” di Corigliano piuttosto che al “Giannettasio” di Rossano, una città di 80mila abitanti ed un hinterland circostante che conta quasi 250mila utenze non può muovere beghe sulla dislocazione dei reparti ma deve impuntarsi nel chiedere maggiori servizi sanitari e ospedalieri.
La chiusura del reparto di Medicina
In questi giorni nei due centri urbani si Corigliano e Rossano è aspra la polemica per la decisione assunta dalla direzione sanitaria di Cosenza di chiudere il reparto di Medicina (inaugurato solo pochi giorni prima le elezioni politiche del 4 marzo scorso) nella cittadina bizantina per trasferirlo in blocco nella cittadina ausonica. Apriti cielo! Poi, però, nessuno si accorge e nessuno muove lingua sul fatto che al territorio vengono sottratti ben 40 posti di lungodegenza o che lungo l’intero territorio ionico cosentino è ormai praticamente impossibile fare un esame gastroscopio o un eco-colordoppler. E impressiona come a menar il can per l’aia, non siano i cittadini, ma alcune aree politiche che vittime del loro campanilismo continuano a far leva su questi argomenti per screditare il processo di fusione. Ma in realtà il processo di fusione, almeno questa volta, non c’entra un bel nulla! Altrimenti non si spiegherebbero le dinamiche, simili, che si stanno attuando sullo spoke di Castrovillari piuttosto che su quello di Paola-Cetraro. Intanto, domani il Governatore Oliverio sarà di nuovo a Corigliano-Rossano, questa volta per inaugurare la posa del primo plinto della nuova linea ferroviaria elettrica Sibari-Crotone. Sarà l’occasione giusta per chiarire, anche a che punto sono i lavori del nuovo Ospedale e - perché no – sapere se e quando i pantografi ferroviari andranno in funzione. Dal momento che, qualcuno ben informato, sostiene che dopo la posa dei pali elettrici si dovrà attende chissà quando per posare il filo!