Dopo la decisione della consigliera dei Dp di rimanere vicepresidente della Commissione Bilancio, il capogruppo Pd vuole una verifica interna
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«Ne va della credibilità dell'opposizione». Il capogruppo Pd in Consiglio regionale Domenico Bevacqua vuole andare fino in fondo alla crisi aperta da Flora Sculco che prima non si è dimessa da vicepresidente della Commissione Bilancio, così come avevano fatto i suoi colleghi di centrosinistra in segno di protesta contro la maggioranza, e adesso ha disconosciuto il documento che lo stesso Bevacqua ha inviato al presidente Tallini con i nomi dei componenti degli organismi per conto della minoranza.
«Bevacqua parli per sé e per il Pd» aveva detto Sculco ribadendo la sua volontà di mantenere l'incarico ottenuto con i voti del centrodestra durante la seduta che era stata abbandonata dai partiti del centrosinistra.
Bevacqua e la «proposta di sintesi»
«Con la sua scelta di non dimettersi da vicepresidente della Commissione Bilancio - spiega Bevacqua - ha dimostrato quanto sia importante per lei far parte di una squadra e rispettarne regole e decisioni. La decisione di lasciare le cariche designate ed elette dalla sola maggioranza con arroganza e senza il rispetto del ruolo delle opposizioni, non era stata assunta dal capogruppo del Pd ma all’unanimità dai quattro capigruppo di minoranza - rimarca - Oggi la collega Sculco mi si rivolge con inopportuno tono accusatorio, quando, invece, insieme agli altri capigruppo, io ho soltanto messo a disposizione la dovuta pazienza e mediazione al fine di giungere ad una proposta di sintesi di tutta la coalizione, riconoscendo ad ognuno visibilità e spazio in base alla forza rappresentata».
La crisi nell'opposizione
«L’attuale vice presidenza della consigliera Sculco – prosegue il consigliere regionale - è frutto di un voto che ha visto la partecipazione della sola maggioranza la quale, con un’azione istituzionalmente predatoria, ha preso possesso di tutte le Commissioni e ha preteso di nominare anche i componenti spettanti alla minoranza. Nessuno di noi ha ritenuto di potere accettare un simile sopruso. Se, però, la pensa diversamente, resta naturalmente liberissima di farlo. Solo che - avverte - dalle azioni discendono conseguenze e, pertanto, nei prossimi giorni, sarà mia cura interloquire con la dirigenza del partito in piena sintonia e totale condivisione con il gruppo che rappresento per determinare gli effetti conseguenti all’autonomia rivendicata dalla Sculco e, per come ella afferma, anche dal gruppo Dp».
«La battaglia unitaria della minoranza necessita di chiarezza assoluta e, io per primo, credo che qualsiasi ambiguità vada dissolta - conclude Bevacqua - Non possiamo prestare il fianco ad una maggioranza di governo già sfibrata e priva di visione, con i nostri comportamenti opportunistici e senza nessuna prospettiva politica». La crisi nell'opposizione è dunque aperta e le ripercussioni sulle trattative tra Pd e il gruppo degli Sculco a Crotone per la scelta del candidato sindaco sembrano inevitabili.
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