Per quanto Giovanni Toti abbia deciso di non esasperare lo strappo con la convention di sabato scorso al Brancaccio a Roma, la situazione dentro Forza Italia rimane parecchio complicata. È stato proprio Silvio Berlusconi a sottolinearlo con l’intervista rilasciata al “Giornale” per dare un chiaro avviso ai naviganti.

 

Berlusconi ha bocciato l’iniziativa di Toti definendola “pletorica, superata dai fatti. Chiede un rinnovamento che noi abbiamo già avviato, secondo un percorso concordato, che ho annunciato 15 giorni fa ai gruppi parlamentati e che lo stesso Toti ha condiviso». Berlusconi ha poi ricordato che «martedì si riunirà il tavolo delle regole per cominciare a impostare la nuova Forza Italia: spero - afferma - che Giovanni almeno questa volta sia presente e dia il suo contributo. Nella storia di Forza Italia - sottolinea Berlusconi – c’è sempre stato spazio per il massimo confronto di idee. Non c’è mai stato spazio per il correntismo e il frazionismo. Questa è l'unica regola che non cambieremo mai. Chiunque non concordi - ammonisce il leader - è libero di tentare di fondare un nuovo movimento. Certo non mi pare che chi ha provato a farlo contro di me abbia avuto molto successo».

Linea sostenuta in pieno anche da Mara Carfagna che ha bocciato l’idea di Toti sull’azzeramento delle cariche e dei coordinamenti regionali.

Il cerino, insomma, sembra rimanere in mano al governatore della Liguria che dovrà decidere in brevissimo tempo il da farsi e in particolare se prendere parte o meno al tavolo delle regole convocato da Berlusconi.

 

La scissione azzurra, l’ennesima, sembra insomma avvicinarsi sempre di più e in Calabria si aspetta di capire che effetti potrà avere. Il gruppo dei dissidenti dei fratelli Gentile si è presentato a ranghi compatti al Brancaccio seppure nel ruolo non ben definito di “osservatori”, ma anche altri gruppi in contrasto con la gestione Santelli-Occhiuto che non hanno preso parte all’evento, aspettano di capire come si riorganizzerà il partito e quale sarà la strada di Giovanni Toti che pare pronto ad abbracciare Matteo Salvini e la Lega, contro il quale invece stanno puntando ad alzo zero sia Berlusconi che Carfagna.

Nella nostra Regione un movimento legato a Toti con dentro il gruppo dei Gentile e altri eventuali fuoriusciti da Forza Italia non farebbe altro che rendere marginale il ruolo degli azzurri ai tavoli per la scelta dei candidati alla Regione e al Comune di Reggio, dove Lega e Fdi già adesso hanno intenzione di dettare regole e tempi.