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«Mi sembra evidente che Occhiuto sia un candidato onesto e impegnato ma c'è una calunnia che deve essere stata messa in giro da qualcuno, una specie di risentimento che tende a far diventare realtà una serie di malevolenze, maldicenze che vanno al di là di quello che deve fare un sindaco». A dirlo è stato Vittorio Sgarbi, tornato a Cosenza per una passeggiata nel "suo" centro storico al fianco del candidato sindaco Mario Occhiuto, di Fi, che ha promesso di nominarlo assessore con delega specifica alla bellezza e alla parte più antica della città.
«Ognuno – ha detto Sgarbi, che si è fermato a parlare con vari cittadini - può avere una vita privata, anche la sfera sessuale non può interferire nel governo della città. Quelli che parlano male di Occhiuto sono cornuti. Mi ha fermato un signore quasi rimproverandomi perché appoggio Occhiuto. Io invece credo che devo essere guardato con ammirazione per essere venuto a Cosenza, che tra l'altro è difficile da raggiungere perché sulla Salerno-Reggio Calabria di notte in autostrada ti fanno fare una deviazione con 40 km di serre selvagge».
Sgarbi ha quindi criticato il candidato di centrosinistra Carlo Guccione, definendolo «il prestanome di Presta che si mette con Verdini», facendo riferimento al manager dei vip Lucio Presta, il primo candidato del centrosinistra che si è ritirato dalla competizione prima della presentazione delle liste per motivi familiari. Occhiuto sul centro storico ha ricordato «l'azione di recupero che abbiamo già iniziato, a partire dal Castello e dai ponti storici. Ora dobbiamo incentivare gli attrattori e spingere i privati al recupero, c'è già la zona franca e altre agevolazioni che però non bastano, noi i siti pubblici li abbiamo già recuperati».
Sulla polemica in merito alla situazione debitoria, Occhiuto ha risposto che «è un dibattito sterile, non sono preoccupato, vedo cose confusionarie e assurde, non esistono situazioni di incompatibilità che al momento mi sono state contestate e anzi il commissario ha scritto che non ce ne sono. Ho il quinto pignorato come ce l'ha de Magistris, come l'hanno avuto altri sindaci, consiglieri comunali. È una situazione simile a quella di tanti cittadini, ma riguarda solo la mia indennità. Non capisco quale sia il problema, qual è l'incompatibilità. Ammesso poi che vi sia, deve essere contestata e poi uno la rimuove».