Una protesta pacifica ma caparbia. È quella andata in scena nella tarda mattinata a Catanzaro, dove un gruppo di sindaci si è ritrovato per consegnare al prefetto, Enrico Ricci, un documento che stigmatizza il disegno di legge di autonomia differenziata.

Nelle scorse settimane il primo cittadino della città capoluogo, Nicola Fiorita, aveva chiesto ai suoi omologhi una convergenza sui temi dei servizi essenziali e sui rischi connessi alla riforma che consente il trasferimento di nuove materie, tra le altre sanità e istruzione, dallo Stato alle Regioni, qualora queste ne avanzino richiesta.

Sessanta fasce tricolori

Circa sessanta i sindaci della provincia di Catanzaro che hanno aderito alla mobilitazione e che questa mattina hanno incontrato il prefetto per la consegna del documento. «La forza di questa iniziativa sta nei numeri» ha chiarito innanzitutto il sindaco Nicola Fiorita. «La stragrande maggioranza dei sindaci della provincia di Catanzaro ha aderito ad un documento di rifiuto netto e radicale al progetto di autonomia differenziata perché mina all'unità della Repubblica, mette a repentaglio l'uguaglianza dei diritti e frantuma la solidarietà che tiene insieme ogni comunità».

A favore di una parte

«È un progetto dichiaratamente - ha continuato il primo cittadino - a favore di una parte del Paese e per questo inaccettabile. Tanto più che la parte più svantaggiata in questo caso siamo noi: la Calabria e tutto il meridione. L'obiettivo è arrestare una riforma che continuiamo a ritenere sbagliata. È paradossale - ha aggiunto - che una forza di destra come Fratelli d'Italia che ha sempre avuto a cuore il sentimento nazionale oggi acconsenta a porre in essere un atto che quel sentimento nazionale umilia».

Competizione truccata 

«Io appartengo ad una generazione nuova che rifiuta l'idea dell'assistenzialismo - precisa ancora Fiorita - e che ha l'intenzione di competere con altre parti del Paese. Ma per stare ad un paragone calcistico: io non ho timore di giocare una partita anche con una squadra più forte ma voglio partire da zero a zero. Se si parte da tre a zero allora non è una competizione equa. E se sul tre a zero l'Atalanta si vuole scegliere anche l'arbitro davvero non mi pare una competizione equa».

Criterio letale

Un concetto ribadito anche dal sindaco del piccolo comune di Miglierina, Pietro Hiram Guzzi, che ha posto l'accento sulla effettiva possibilità di erogare i servizi ai cittadini: «Noi su molte funzioni abbiamo purtroppo speso in passato pochissimo. Se non si determinano con precisione quelli che sono i livelli essenziali, e direi quasi vitali, delle prestazioni rischiamo di avere sempre di meno rispetto al poco che abbiamo già avuto».