«Il tema delle autonomie locali è centrale nell’agenda politica de L’Italia del Meridione e nella mia azione di consigliere comunale del Comune di Grisolia», lo sostiene Giovanni Servidio, coordinatore IdM per l'Alto Tirreno Cosentino.

«Quotidianamente - scrive Servidio - si sente parlare di semplificazione, razionalizzazione e riorganizzazione delle stesse, al fine di attivare un processo di riordino istituzionale e di stabilizzazione della finanza pubblica ma senza che ciò comporti un effettivo processo di riforme che viri in questa direzione. Temi che avrebbero maggiore risonanza all’interno di una macro-area risultante dalla sommatoria di più Comuni, qual è appunto l’Alto Tirreno Cosentino, se attorno ad essi si sviluppasse un dibattito più serio e costruttivo finalizzato a creare una “governance” istituzionale».

«Molte criticità - afferma Servidio -, infatti, derivano proprio dall’assenza di una gestione in forma associata di funzioni e servizi attraverso un Ente come l’Unione dei Comuni di cui all’art. 32 del TUEL, che avendo personalità giuridica andrebbe a favorire una serie di opportunità, tra le quali: maggiori professionalità da impegnare nei vari settori, miglioramento delle prestazioni, contributi statali e regionali, economie di scala e quindi maggiore peso politico di un’area che nel settore turistico ed agroalimentare è da traino per la Calabria stessa».

«È nostra convinzione che, oggi più che mai, il ricorso ad una forma associativa, come appunto “l’Unione dei Comuni”, garantirebbe al nostro territorio uno sviluppo economico e sociale tale da rendere l’Alto Tirreno un unicum omogeneo capace di offrire tutti quei servizi che oggi mancano o risultano carenti. Ci troviamo di fronte un comprensorio che, in termini di servizi offerti, viaggia a diverse velocità. Ciò deriva dal fatto che ciascun ente deve adeguare il proprio raggio d’azione in riferimento alle risorse, umane e non, disponibili. Le Unioni, proprio perché si rivolgono ai piccoli Comuni, potrebbero favorire nuove attività amministrative come ad esempio la creazione di piccoli poli di gestione documentale e conservazione digitale oppure di banche dati inter operabili e condivise sul patrimonio informativo, al fine di attivare prestazioni agli utenti, sempre più focalizzati sulle loro esigenze specifiche e perseguire lo sviluppo, non solo economico, ma anche sostenibile del territorio. L'azione amministrativa dell'Unione dovrà tendere al costante miglioramento dei servizi offerti e all'allargamento della loro fruibilità, alla rapidità e semplificazione degli interventi di sua competenza e al contenimento dei costi».

«L’attuazione e la capitalizzazione delle risorse del Pnrr è un’occasione straordinaria che, oltre a quelle già note, pone davanti le sfide di una nuova conurbazione che vede la gestione associata di una serie di servizi quali, oltre a quelli sopracitati, i trasporti e la programmazione comunitaria ma soprattutto la promozione territoriale».

«L’obiettivo a cui tendere - si legge in conclusione della nota - deve essere quello di erogare servizi adeguati e di qualità ai cittadini nonché promuovere una governance del territorio più appropriata ed efficace. L’invito, pertanto, è rivolto a tutti i Sindaci, a riflettere profondamente sul tema e quindi sulla possibilità di attivare il processo di formazione dell’Unione dei Comuni della Riviera dei Cedri. A tal fine, promuoveremo, a breve, un tavolo di concertazione sul tema, dove tutti i primi cittadini dell’area, saranno invitati a dare il proprio contributo sulla possibilità di avviare l’iter procedurale atta alla gestione e promozione del nostro comprensorio in forma associata».