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Le amministrative di Rende sono in calendario per la primavera del 2019, ma Sergio Tursi Prato, professore di filosofia con la passione per il giornalismo e la politica, vicino alle posizioni di Giuseppe Graziano e del Coraggio di Cambiare, sta lavorando alla sua candidatura a sindaco.
«Lo faccio con largo anticipo - dice - per preparare il terreno. Si sta avvicinando tanta gente alle mie idee di cittadino abitante in questa città ormai da 44 anni consecutivi. Ritengo di poter dare un contributo operoso nell’ambito di questo territorio per tentare di risollevare le sorti del comune di Rende, afflitto da una grave crisi economica ma anche da tante lacune nella gestione dei processi amministrativi».
L’accelerazione impressa da Mario Occhiuto su un eventuale processo di fusione potrebbe anche rendere vane le ambizioni di Tursi Prato. Se dovesse concretizzarsi l’unificazione dell’area urbana, le elezioni neppure si svolgeranno: «Rende è una città strana, io la conosco bene. Vive con una certa apatia questo dato politico della fusione.
Poi bisogna sottolineare anche che la città del Campagnano non è uno sperduto paese della Calabria. Ha una su storia, una sua tradizione, è sede dell’Università della Calabria tra le più prestigiose del panorama nazionale. Per questo prima di avviare qualsiasi procedura di fusione bisognerebbe tenere conto della valutazione dei cittadini».
Salvatore Bruno