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“I sei chilometri quadrati di discarica abusiva dismessa e interrata nel comune di Jonadi, sequestrati dai carabinieri di Vibo Valentia e dal Nucleo operativo ecologico di Reggio Calabria, riportano a galla la questione rifiuti in Calabria. Una questione aperta e, purtroppo, mai chiusa”. Lo afferma in una nota il senatore del Movimento 5 Stelle, Francesco Molinari. “Secondo quanto emerso dalle indagini, la discarica – aggiunge – è stata interrata negli anni novanta, senza alcuna bonifica, causando l’inquinamento delle falde acquifere di superficie nella zona: un danno incalcolabile all’ambiente calabrese, al nostro ambiente. Rifiuti e ambiente, corollario delle rivendicazioni sui “beni comuni”, sono da sempre l’emblema delle nostre battaglie civili, quei temi di cui, come cittadini, mi sono e ci siamo occupati con impegno e costanza, proponendo alternative sostenibili per migliorare la vivibilità del territorio in cui vivono le nostre comunità. E ciò in contrasto con la politica calabrese che, da decenni ormai, alterna al potere amministrazioni che oscillano tra palese incompetenza e provata corruzione”.
“Ancora oggi – prosegue Molinari – mi sembra si possa dire che si ignori il problema – non é dato capire se per oscuri interessi o meno – continuando a fare parole senza costrutto. In Calabria continua ad andare in scena un classico: “Mentre Roma discute, Sagunto cade”. In Regione, la neo eletta maggioranza è ancora occupata a decidere l’assetto della nuova Giunta e intanto il tempo passa e il territorio collassa. Alla luce della gravità dei fatti di oggi, non possiamo quindi non chiamare a responsabilità quelli che in campagna elettorale hanno promesso mari e monti e che, dopo esser stati votati, sembra si siano dimenticati dei loro impegni. Quanto ancora devono aspettare i cittadini calabresi per poter vedere dei risultati? O bisogna ancora assistere ai balletti sul discarico di responsabilità su chi precedeva? Servono interventi urgenti e concreti per iniziare un nuovo corso sulla gestione del ciclo dei rifiuti; non si può continuare sulla strada degli sprechi e delle emergenze buone a far chiudere occhi e, al contempo, a fare “affari”. L’avvelenamento del territorio presenta un costo altissimo in termini di salute pubblica – e di bonifiche successive – che questa terra non si può permettere più di sopportare”.
“Dobbiamo attendere – conclude – la prossima Ordinanza presidenziale contingibile ed urgente? Sono 20 anni che i calabresi devono convivere con il problema dei rifiuti: è ora di dire basta”.