Respinto il ricorso dell’ex consigliere Graziano. Il gruppo politico Casa delle Liberta: «Innegabile il valore simbolico di un provvedimento che chiude la complessa e lunga vicenda giudiziaria». Il caso infatti si chiude quando mancano poche settimane alla fine della legislatura
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Pronuncia definitiva della Cassazione sul caso del seggio conteso in Consiglio regionale tra Giuseppe Graziano e Gianluca Gallo. Lo riferisce una nota stampa del gruppo Casa delle Libertà nella quale si specifica: «Con ordinanza depositata in data odierna, la Prima Sezione civile (Maria Cristina Giancola presidente; Clotilde Parise, Giulia Iofrida e Francesco Terrusi consiglieri; Maria Acierno consigliere relatore) ha rigettato il ricorso per revocazione presentato dall’ex consigliere regionale Giuseppe Graziano contro l’ordinanza con cui proprio la Cassazione, nel luglio 2018, aveva acclarato - sostanzialmente confermando le pronunce di analogo senso e contenuto in precedenza già rese da Tribunale Civile e Corte d’Appello - la sua condizione di ineleggibilità per la tardività del collocamento in aspettativa speciale da primo dirigente e vicecomandante regionale del Corpo forestale dello Stato, dichiarandone la decadenza dalla carica in favore di Gallo, quale primo dei non eletti».
Tuttavia, Graziano «ritenendo che la Suprema Corte avesse fondato il suo convincimento su un errore di fatto legato ad una presunta, errata valutazione di un documento (quello della istanza di collocazione in aspettativa) ritenuto fondamentale per la decisione, aveva chiesto ai giudici di porre rimedio all’errore e ritornare sui propri passi». Una tesi che venne a sua volta fermamente contestata da Gallo e dai suoi legali, gli avvocati Oreste Morcavallo e Francesco Paolo Gallo, e si è conclusa definitivamente con la decisione degli ermellini che «alla fine hanno dichiarato inammissibile il nuovo ricorso, condannando il ricorrente Graziano anche al pagamento delle spese processuali». Per la scadenza della legislatura mancano ormai poche settimane: «Nonostante ciò – si legge ancora nel comunicato - innegabile è il valore simbolico di un provvedimento che chiude la complessa vicenda giudiziaria (segnata anche da un pronunciamento della Corte Costituzionale) a favore di Gallo, rientrato in Consiglio regionale, soltanto nel novembre del 2017, tre anni dopo le Regionali del 2014, per i tempi lunghi – ed i percorsi a volte tortuosi – di procedure alla fine comunque completatesi in maniera inequivocabile».