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La seduta del Consiglio regionale, dal sapore esageratamente pre-elettorale, ha regalato non pochi spunti politici. Del resto lo diceva già il risicato ordine del giorno: istituzione del Garante per i detenuti e una assai nebulosa legge sull’incoming turistico attraverso i trasporti. Due specchietti per le allodole in una Regione che sta morendo stretta dalla morsa della crisi, della disoccupazione e dell’emigrazione.
Il Consiglio regionale, evidentemente, vive un’altra dimensione e ha le sue priorità. Il problema, però, è che anche sulle priorità prescelte la maggioranza è stata in grado di dare una prova di forza.
Ok bipartisan al Garante per i detenuti
La legge che ha istituito il Garante per i detenuti, sulla quale ha relazionato il presidente della I Commissione Franco Sergio, è stata approvata all’unanimità, ma grazie alla decisione della minoranza di centrodestra che ha deciso di restare in Aula per garantire il numero legale. «Una legge - ha spiegato Sergio - che è il risultato di un approfondito e proficuo lavoro svolto dalla prima Commissione. Quella del Garante è una figura di mediazione, dotata di autorevolezza istituzionale volta a migliorare le condizioni di detenzione dei detenuti. La Calabria era tra le poche Regioni italiane a non essersi ancora dotata di una legge e di questa figura istituzionale, che nei suoi 13 articoli si presenta perfettamente aderente con il dettato Costituzionale».
Le grandi assenze tra i banchi della maggioranza (Guccione, Aieta, Battaglia e tanti altri impegnati a guadagnarsi spazi al sole per le politiche) e anche della giunta dove ha marcato visita anche il governatore Oliverio, hanno testimoniato il grado di tensione che si registra nel centrosinistra alla vigilia dell’appuntamento elettorale.
Incoming turistico rinviato
Ed in effetti, al momento della discussione della legge sull’incoming turistico, il centrosinistra ha dovuto subito alzare bandiera bianca. L’opposizione, tramite Wanda Ferro, Gianluca Gallo, Alessandro Nicolò, Sinibaldo Esposito e Francesco Cannizzaro ha chiesto il rinvio del testo per un maggiore approfondimento. Il centrodestra ha criticato in particolare la mancanza di chiarezza della normativa nella parte dei criteri per i contributi ai soggetti che dovrebbero favorire le visite in Regione fuori dalla vera e propria stagione turistica.
Considerati i numeri la richiesta è diventata una quasi imposizione anche per l’inaspettata sponda fornita alla minoranza dal presidente del Consiglio Nicola Irto e dal vicepresidente della giunta Antonio Viscomi che avevano dato il benestare al rientro del testo in Commissione. Alla fine, dopo una vivace riunione al banco della presidenza, è arrivata una soluzione di compromesso che ha illustrato all’Aula il capogruppo del Pd Romeo. Ok al rinvio della legge, ma non in Commissione. La normativa sarà esaminta dalla prossima Conferenza dei capigruppo per tornare in Consiglio entro la fine del mese. Anche sul punto, tuttavia, i malumori del Pd sono sembrati evidente così come lo scollamento tra le correnti che si daranno battaglia, e non poco, sia in vista delle elezioni che del rimpasto di giunta.
Nucera ed Esposito si smarcano
Altra novità di giornata le posizione critiche assunte sulla legge da Baldo Esposito, ex alfaniano approdato in Forza Italia e di Giovanni Nucera, appena passato a Liberi e Uguali. Un dissenso rispetto alle richieste della maggioranza che ha voluto rimarcare le mutate posizioni politiche di soggetti che fino ad oggi hanno marciato allineati e compatti dietro Mario Oliverio. Il governatore, dunque, ritornando da Roma dove è rimasto per una serie di incontri, politici e istituzionali, avrà molto da fare per tenere insieme la baracca. E pare sempre più probabile che ci saranno molti cambi sia in giunta che nella gestione della vita interna al partito che, dopo le elezioni, andrà al congresso regionale.
Riccardo Tripepi