Sebi Romeo fa il punto dopo la decisione della Conferenza dei Capigruppo che ha rinviato le sedute di Consiglio regionale che avrebbero dovuto rinnovare l’Ufficio di presidenza e affrontare la discussione sull’emergenza migranti.

Tutto rimandato a settembre dopo un’accesa discussione e nonostante la ferma opposizione di Forza Italia, Casa della Libertà e Gruppo Misto.

 

La proposta di rinvio, arrivata proprio da Romeo, è passata a maggioranza con il sostegno del gruppo del Nuovo Centrodestra, oggi Alternativa Popolare. Un atto dovuto, secondo il centrosinistra, per consentire di trovare soluzione unitarie a metà della legislatura e per sgombrare il campo da ogni equivoco dopo le denunce di Orlandino Greco in ordine a presunte irregolarità nelle votazioni in Aula.

 

Capogruppo Romeo, come si è arrivati a questa decisione della Conferenza dei Capigruppo?

«All’inizio abbiamo detto che era necessario segnare l’avvio della seconda fase della legislatura con un contesto unitario e dotare il Consiglio di un Ufficio di presidenza rappresentativo di tutti i gruppi e delle coalizioni presenti in Consiglio. La Conferenza dei capigruppo ha chiesto ad Irto di valutare un rinvio e Irto ha assecondato la volontà della maggioranza della Conferenza dei capigruppo. Non solo il centrosinistra si è espresso per il rinvio, ma anche forze che sono nella minoranza di palazzo Campanella»

 

Non si rischia così una pericolosa fase di stallo per la Calabria?

«L’11 settembre faremo l’Ufficio di presidenza. Abbiamo una giunta e un Consiglio operativi e perfettamente legittimati ad agire. Nessuno stallo il lavoro continua in piena legittimità»

 

La questione Greco è stata affrontata?

«Greco ha posto una questione fondante. Abbiamo bisogno di sapere se le leggi approvate sono approvate nel massimo della trasparenza. A nostro giudizio sì. Abbiamo piena fiducia negli Uffici regionali, ma abbiamo chiesto ulteriori approfondimenti perché bisogna chiarire senza dubbio alcuno come avvengono le votazioni: chi partecipa e chi non partecipa. Questo lo dobbiamo alla Calabria e su questo andremo fino in fondo».

 

Più di qualcuno pensa che questo rinvio potrebbe servire anche ad Oliverio per temporeggiare ancora sul rimpasto di giunta.

«Oliverio farà le sue scelte indipendentemente dagli assetti del Consiglio. E’ al lavoro per la Calabria e non ha bisogno di trucchi. Quando farà le sue scelte e le comunicherà con trasparenza. Altrimenti non si capirebbe perché Ncd si pronunci per il rinvio. Pure Ncd vuole il rimpasto? Si tratta di cose che non hanno attinenza».

 

Questo voto di Ncd sul rinvio può riproporre in qualche modo l’accordo che ad inizio legislatura fece diventare Pino Gentile vicepresidente di minoranza?

«Non ci fu un accordo, ma un voto libero dei consiglieri che si può ripetere. Ieri Arruzzolo e Gentile, responsabilmente hanno detto non c’è un quadro unitario e che non serve lacerare il contesto istituzionale. Non c’è nessun accordo. Il Pd e il centrosinistra non si intrometteranno e rispetteranno le scelte delle minoranza».

 

Per la minoranza la Calabria è ostaggio di Oliverio…

«Le minoranze si sono espresse in maniera diversa. Una minoranza si è espressa per il rinvio, l’altra contro il rinvio. Non andrei ad alimentare polemiche. Oliverio non tiene in ostaggio nessuno, lavora per la Calabria e lo fa in maniera costante e appassionata. Sta producendo leggi che segnano svolte epocali per la Regione: penso alle discariche zero, al consumo zero del suolo, all’Autorità idrica, al piano dei trasporti e a quello dei rifiuti, alla riorganizzazione degli uffici e alla bonifica degli Enti. Oggi si apre una nuova fase, quella della spesa attenti ad adeguare la spesa alle esigenze dei calabresi. Il resto mi sembrano polemiche da ombrellone».

 

Riccardo Tripepi