Dopo oltre due ore di dibattito, al quale non hanno preso parte i consiglieri del Pd e Francesco Pitaro del Misto usciti dall’Aula per protesta, il Consiglio ha trovato una sintesi bipartisan sulla riapertura dell’anno scolastico. Si procederà su un doppio binario: gli istituti che non sono seggio elettorale cominceranno il 24 settembre, mentre gli istituti che sono interessati dalle operazioni di voto slitteranno l’apertura delle aule al 28 settembre.

La surroga di Callipo con Billari

La riunione del Consiglio, dopo la pausa di oltre due mesi, è cominciata con la ricostituzione del quorum grazie all’ingresso di Antonio Billari, eletto nella circoscrizione Sud nella lista Democratici e Progressisti e vicino alle posizioni dell’ex assessore della prima giunta Oliverio Nino De Gaetano.

Il presidente nell’introdurre i lavori ha reso ufficiali la nomina di nuovi capogruppo. Nella Cdl il nuovo presidente è Giacomo Crinò in sostituzione di Baldo Esposito, divenuto nel frattempo presidente della Commissione “Sanità”. Nel gruppo “Io Resto in Calabria” il presidente diventa Marcello Anastasi dopo le dimissioni di Pippo Callipo che lascia vuota, dunque, sia la postazione di capogruppo che quella di leader dell’opposizione.

Dopo la surroga del dimissionario Pippo Callipo con Antonio Billari, primo dei non eletti nella Circoscrizione Sud dei Democratici e Progressisti, il presidente Domenico Tallini ha proposto l’inversione dei punti all’ordine del giorno chiedendo di posticipare il dibattito sull’avvio dell’anno scolastico con la legge che contiene “procedure per la denuncia il deposito e l'autorizzazione di interventi di carattere strutturale e per la pianificazione territoriale in prospettiva sismica”. La normativa già approvata in Commissione “Ambiente”, ha ricevuto il sì anche della Commissione “Bilancio” per il parere finanziario.

Pd sull'Aventino e l'opposizione si spacca

La proposta ha provocato la reazione vivace del centrosinistra che con Domenico Bevacqua, Carlo Guccione e Francesco Pitaro hanno denunciato il mancato rispetto del regolamento e chiesto l’appello per voto nominale. Tallini, con il supporto dell’assessore Gianluca Gallo, non ha ceduto e proceduto all’inversione. Il Pd insieme al consigliere del Misto Francesco Pitaro ha abbandonato l’Aula per la forzatura sul regolamento. «Abbiamo abbandonato l’Aula perché, ancora una volta, questa maggioranza regionale viola e calpesta le più basilari norme del Regolamento e dello Statuto – hanno spiegato Bevacqua e Pitaro - Eravamo certi che questa seduta consiliare, finalmente, si sarebbe potuta concentrare in merito a un dibattito, qual è quello sul prossimo avvio dell’anno scolastico, da tempo atteso e giustamente avvertito come prioritario dagli operatori interessati e dai calabresi tutti.

Non è accettabile che il Presidente Tallini, mostrandosi uomo di parte e non organo di garanzia, promuova una inversione dell’ordine del giorno, relegando il tema scuola in fondo ai lavori; per giunta, inserendo una proposta di legge sulla quale i consiglieri non hanno neppure avuto il tempo di presentare eventuali emendamenti». A sancire la spaccatura nel centrosinistra la decisione di Iric e dei Dp di restare e partecipare ai lavori.

Il centrodestra ha approvato a maggioranza la legge sulla quale ha relazionato A Pierluigi Caputo che ha insistito sulla delega ai Comuni che potranno costituire in autonomia lo Sportello Unico Edilizia (Sue) che valuterà gli interventi di carattere strutturale.

L'informativa dell'assessore Savaglio

L’assessore Sandra Savaglio ha potuto svolgere la propria relazione. «Ci stiamo confrontando ogni giorno con i dirigenti dell’Ufficio scolastico regionale e stiamo lavorando giorno e notte per consentire l’apertura dell’anno scolastico il 24 settembre nonostante ci sia chi ne chiede il rinvio. La decisione è stata presa di concerto con la presidente Jole Santelli anche per consentire lo svolgimento delle elezioni e del referendum prima dell’inizio».

L’assessore Savaglio ha poi annunciato un piano che andrà in giunta a breve contenente risorse per il diritto allo studio dei soggetti più deboli.

«Siamo riusciti a trovare risorse per il diritto allo studio pari a 6 milioni e mezzo di euro per le famiglie in difficoltà per riuscire a fornire gli strumenti essenziali: dalle mense ai trasporti».

Savaglio ha poi annunciato attenzione per la disabilità con un confronto continuo con le associazioni che si occupano di autismo e, dunque, anche per gli insegnanti di sostegno. «Il Covid – ha detto - ci ha colto impreparati ma ci ha dato anche una grande possibilità che è quella di capire che c’era la necessità di ammodernare le scuole. Serve maggiore attenzione soprattutto per i più piccolo che durante il lockdown hanno subito un trauma, come fosse stata una guerra».

Savaglio, in confronto continuo anche con il ministro Azzolina, si aspetta molto ritardo per la consegna dei banchi monoposto. «La priorità va alle Regioni maggiormente colpite dal virus ovviamente».

Un aiuto sostanziale arriverà dall’Europa con il recovery fund. «Abbiamo preparato 4 schede per il loro utilizzo: una riguarda la didattica a distanza, un’altra i ragazzi disabili e autistici, un’altra le borse di studio che dovranno aumentare elevando le soglie minime di reddito, un’altra ancora il trasporto pubblico urbano e degli scuolabus nota dolente per la Calabria».

Il dibattito e la sintesi bipartisan

Graziano Di Natale (Iric) ha criticato la scelta del Pd di abbandonare l’Aula, ma anche la relazione dell’assessore Savaglio «priva di contenuti politici». E ha poi presentato una mozione per chiedere il rinvio dell’inizio dell’anno scolastico al 28 settembre «4 giorni per consentire agli Istituti di potersi organizzare dopo le elezioni. Credo che una simile l’abbia elaborata il consigliere De Caprio».

Filippo Mancuso (Lega) ha invece ribadito la necessità di riaprire il 24 almeno per le scuole che non sono seggio elettorale. «Ringrazio l’assessore Savaglio per la compiuta relazione offerta all’Aula e per il lavoro svolto. Probabilmente per tenere insieme tutte le necessità in campo - ha detto ancora Mancuso – si potrebbe ipotizzare una doppia apertura. Il 28 settembre per le scuole che sono seggio elettorale, per lo più scuole superiori, e mantenere il 24 per gli altri plessi scolsatici».

Secondo Domenico Giannetta (Fi), invece, la necessità è quella di garantire al massimo la salute di studenti e docenti e, dunque, considerando i «i ritardi sui test sierologici e le operazioni di voto è opportuno rinviare l’apertura al 28 settembre».

Al dibattito hanno preso parte anche Luca Morrone (Fdi), Raffaele Sainato (Fi) e Giovanni Arruzzolo (Fi)che ha evidenziato come «il problema sull’apertura delle scuole e nazionale e ci sono molte Regioni, se non tutte, che hanno il nostro stesso problema che non ha colore politico». Da Vito Pitaro (Santelli Presidente), l’appello ad «assumere decisioni unitarie su un tema così delicato». Marcello Anastasi (Iric) ha invece chiesto di posticipare al primo ottobre l’apertura delle scuole «in considerazione di tutte le criticità che anche questo dibattito sta evidenziando».

Alla fine Antonio De Caprio (Fi), presidente della Commissione antindrangheta, elabora una nuova proposta «non possiamo correre rischi e sposo sia la tesi di Di Natale che di Mancuso. Serve un segnale di responsabilità considerato i ritardi nella consegna dei banchi monoposto e delle mascherine chirurgiche».

Alla fine, anche dopo l’appello di Baldo Esposito (Cdl), il Consiglio licenzia un documento con il quale si chiede alla giunta di valutare la possibilità di tenere ferma l’apertura al 24 settembre per le scuole che non sono seggio elettorale e posticipare al 28 l’apertura degli Istituti che sono seggio elettorale.