Botta e risposta tra opposizione e giunta regionale sulla scia della proposta annunciata dal senatore di Fdi di emendare il decreto Caivano per estendere a tutto il Sud la deroga sul numero degli alunni necessari per garantire autonomia scolastica (ASCOLTA L'AUDIO)
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Botta e risposta tra centrodestra e centrosinistra sul dimensionamento scolastico in Calabria. Tutto è partito dal senatore di Fratelli d’Italia, Ernesto Rapani, che ha annunciato un emendamento al decreto Caivano – il dl con misure urgenti in materia di contrasto alla criminalità minorile e al fenomeno dell’elusione scolastica – in fase di conversione in legge. «Con i colleghi – ha annunciato sui social il parlamentare di Fdi - abbiamo ritenuto opportuno proporre un emendamento che estendesse a tutte le regioni del Sud la deroga al parametro riferito al numero degli alunni», oltre il quale vengono a mancare i presupposti per l’autonomia degli istituti scolastici e quindi si impone la necessità di un piano di dimensionamento che accorpi quelli esistenti.
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Una notizia, quella dell’emendamento presentato dal centrodestra, che è stata accolta con soddisfazione e spirito di rivalsa dal gruppo del Pd in Consiglio regionale. «Il centrodestra si è accorto che abbiamo ragione. Le dichiarazioni di Rapani sconfessano le posizioni di Occhiuto e Princi – hanno affermato in una nota i consiglieri dem -. I partiti di centrodestra mostrano finalmente attenzione ai problemi che il dimensionamento scolastico, per come formulato dal governo nazionale e per come la giunta Occhiuto si prepara ad approvare, causerebbe al sistema scuola in Calabria. Da tanti mesi lanciamo appelli, organizziamo iniziative pubbliche con gli operatori della scuola e suggeriamo di bloccare un provvedimento che impone una graduale riduzione di classi e plessi scolastici, soprattutto nei Comuni più piccoli. Nessuno, però – proseguono i consiglieri dem -, ha prestato ascolto alle nostre richieste e, anzi, sia il presidente Occhiuto che l’assessore Princi hanno pure bollato le nostre proposte come “strumentali”, decidendo di accettare supinamente un provvedimento che farebbe perdere alla Regione 79 autonomie e centinaia di posti di lavoro, mentre altre Regioni hanno deciso di adire le vie legali contro il decreto del governo».
E ancora: «Il governo regionale potrebbe iniziare a muoversi e ad impegnarsi affinché la proposta emendativa annunciata da Rapani venga effettivamente concretizzata e approvata. E, finalmente, sia il presidente Occhiuto che l’assessore Princi, dovranno ammettere di avere assunto sul tema una posizione errata e contraria agli interessi della Calabria. Meglio tardi che mai».
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La replica dell’assessore all’Istruzione e vice presidente della giunta, Giusi Princi, però, non si è fatta attendere. In una nota diffusa a stretto giro, infatti, l’esponente dell’esecutivo regionale fa sapere che «il dimensionamento in Calabria segue il regolare iter di legge e non rientra nel Decreto Caivano, dunque l’emendamento annunciato dal senatore Rapani, laddove fosse accolto, segue materie che non interessano il dimensionamento scolastico».
«L’emendamento presentato – chiarisce la vicepresidente - chiede l’abolizione del limite numerico di alunni per classe nelle istituzioni scolastiche del mezzogiorno “Agenda Sud” (...senza nuovi oneri o maggiori oneri a carico della finanza pubblica). Pertanto, tale emendamento non ha nulla a che vedere con il dimensionamento scolastico che interessa, invece, solo i dirigenti scolastici e i direttori amministrativi, non interferendo in alcun modo sul numero di alunni per classe. La materia della composizione delle classi – conclude Princi - è normata dal Dpr 81/09, non è una prerogativa delle Regioni ma esclusiva competenza del Ministero e degli Uffici scolastici regionali».