«Il ministero delle Infrastrutture guidato da Matteo Salvini è a caccia di fondi per garantire alcune opere inserite nel Pnrr e nei contratti di programma, soprattutto sul fronte ferroviario. E così, senza fare molto rumore, arriva il via libera a una mega rimodulazione di stanziamenti per 2,5 miliardi di euro: soldi in gran parte definanziati per opere al Centro e al Sud per sostenere subito alcuni grandi interventi in Piemonte, Lombardia e Veneto». Lo scrive Repubblica e le reazioni non tardano ad arrivare.

Un fatto «gravissimo», scrive in una nota il senatore e segretario del Pd calabrese Nicola Irto, «che noi ripetiamo da tempo con atti e interventi parlamentari».

«Il ministro leghista Matteo Salvini – dichiara – ha tolto 2,5 miliardi di euro per le infrastrutture del Sud e dirottato questi fondi in favore di quelle settentrionali, confermando di voler spaccare il Paese e di scippare al Mezzogiorno le risorse per le opere necessarie, per esempio a velocizzare la linea ferroviaria Lamezia Terme-Catanzaro e la Sibari-Porto Salvo in Calabria».

«Si tratta – rimarca – dell’ennesima riprova di quanto la Lega, che condiziona il governo Meloni, sia pericolosa per l’unità nazionale e per il futuro del Sud. Proprio di recente, il Carroccio aveva spinto a ridurre all’osso le somme del Pnrr già destinate alle regioni meridionali e accelerato sul progetto dell’autonomia differenziata, che, in spregio ai fondamenti della Costituzione, mira ad impoverire il Mezzogiorno per arricchire il Nord».

«In Parlamento e nelle piazze continueremo a combattere contro queste manovre dei ministri leghisti, avallate dalla rassegnazione delle altre forze di governo e dal silenzio imbarazzante delle varie rappresentanze del centrodestra, che – conclude Irto – seguitano a negare o a nascondere i fatti accaduti e le esigenze dei cittadini e territori meridionali, in particolare della Calabria».

La replica di Mancuso: «Fake news»

Ma per presidente del Consiglio regionale Filippo Mancuso non c'è nulla per cui fare polemica: «Nessuna opera subirà cancellazioni o diminuzioni finanziarie. Non al Nord e neppure al Sud dove, contrariamente alle fake news messe in circolazione, tutto procede come da cronoprogramma». 

«Si sta mettendo mano ad infrastrutture ferme da decenni e l’impegno per il Ponte dello Stretto è ormai uscito dalle nebbie in cui era stato cacciato, per diventare un progetto concreto e reale. Il Governo e il ministro Salvini – dichiara – stanno ridando al Paese e soprattutto al Sud il diritto al futuro che finora gli era stato negato. Occorre però fare attenzione alle “bufale” propalate, anche perché sui territori c’è sempre chi, per emulazione o confusione mentale, è pronto a fomentare il linguaggio dell’odio e dell’intolleranza. E si lascia andare a battute indegne di un Paese civile e irrispettose della volontà dell’elettorato».

Alecci: «Salvini è sempre quello della Lega Nord»

Alla nota del gruppo fa eco quella del consigliere Ernesto Alecci: la notizia, dice, conferma che il ministro delle Infrastrutture «non ha mai smesso di essere il Salvini della Lega Nord, il partito del “prima il Nord” o il Salvini che voleva l’indipendenza della Padania».

«Infatti – prosegue – nella seduta dello scorso 20 luglio del Cipess (dipartimento per la programmazione e il coordinamento della politica economica) sembrerebbe siano stati rimossi circa 2,5 miliardi di euro per importanti interventi programmati per gran parte nel Sud del Paese ed in Calabria e spostati a favore di altri interventi previsti nelle regioni del Nord. Sarebbe avvenuto nel più assoluto silenzio se non fosse arrivata l’interrogazione del deputato del Pd, Marco Simiani, venuto a conoscenza di una informativa del ministro delle Infrastrutture Salvini che prevede una rimodulazione per 2,502 miliardi di euro di risorse già allocate di progetti Pnrr per finanziare l’alta velocità Verona-Padova, il secondo lotto costruttivo dell’attraversamento ferroviario di Vicenza, il terzo valico dei Giovi e il nodo di Genova». 

«Da questa rimodulazione – sottolinea Alecci – al Sud non arriva quasi nulla, anzi, sembrerebbe che vengano sacrificati e quindi tagliati i fondi necessari per la velocizzazione della linea ferroviaria di Lamezia Terme-Catanzaro e del completamento della elettrificazione jonica della tratta Catanzaro Lido-Reggio Calabria».

«Il ministro Salvini, preoccupato del rischio che importanti opere in corso al Nord possano fermarsi nel 2023 per mancanza di copertura economica – continua il consigliere dem –, si prodiga immediatamente e, prima di andare in ferie e di rilassarsi con un mojito in mano, procura le risorse necessarie, “saccheggiando” il Sud storicamente indietro sulle opere infrastrutturali. Non mi stupisce l’azione di Salvini che in questi giorni sta spendendo milioni di euro per pubblicizzare la grande opera del Ponte sullo Stretto, ma nelle segrete stanze affossa il Sud privandolo delle risorse necessarie per la realizzazione di opere vitali al fine di recuperare un gap storico».

«Ho avuto modo di leggere già alcune “difese d’ufficio” da parte di deputati calabresi di centrodestra – aggiunge – nelle quali però non vi è alcun riferimento amministrativo tale da fugare ogni dubbio. Se tutto ciò fosse confermato, sarà mia premura nei prossimi giorni approfondire l’argomento, sarebbe la certificazione di un Governo nazionale a trazione leghista che non produrrà mai nulla di buono per il Sud del Paese e che anzi mira ad aumentare il divario attraverso una inaccettabile riforma come quella dell’autonomia differenziata».

«E sarebbe altresì – conclude Alecci – la presa d’atto di un Governo regionale debole che sembra abbia esaurito i suoi buoni uffici romani che ad oggi non solo non hanno ancora prodotto risultati tangibili ma che, a parte qualche proclamo, resta finanche in silenzio difronte al definanziamento di quei pochi interventi programmati».

Il gruppo dem di Palazzo Campanella: «Robin Hood ora ruba ai poveri per dare ai ricchi

La polemica monta e registra anche l’intervento del gruppo Pd in Consiglio regionale. «Cade la maschera del Salvini salva Sud e comincia a manifestarsi con chiarezza la vera logica sottesa alle promesse social del ministro delle Infrastrutture: la velocizzazione della linea Lamezia Terme-Catanzaro e della Sibari-Porto Salvo vengono definanziate per contribuire a garantire l’Alta velocità Verona-Padova, il nodo Terzo Valico di Genova e la linea Torino-Padova. Sommando le operazioni similari in atto relativi all’intero Meridione, in totale, stiamo parlando di un paio di miliardi sottratti al Sud e dirottati al Nord. L’anima leghista non si smentisce e, al netto delle fanfaluche del Ponte sullo Stretto, il munifico Robin Hood padano non è altro che uno sceriffo di Nottingham qualsiasi».

«Non si tratta – aggiunge – di speculazione politica ma di dati di fatto, certificati da un’informativa del ministero medesimo che un’interrogazione parlamentare del Pd ha prontamente portato alla luce. C’è ben poco da girarci attorno. La narrazione leghista ha sapientemente cambiato la trama del racconto: Robin Hood ora ruba ai poveri per dare ai ricchi. D’altronde, la flat tax e la privatizzazione della sanità vanno speditamente nella stessa direzione. È una questione di coerenza».

Lo Schiavo: «Un volgare gioco delle tre carte»

Sulla stessa linea anche il consigliere regionale Antonio Lo Schiavo, presidente del Gruppo misto - Liberamente progressisti. «Ritengo sia un fatto estremamente grave, che merita una ferma presa di posizione e una mobilitazione della politica calabrese tutta, anche quella di centrodestra, la notizia della rimodulazione dei fondi del Pnrr operata dal ministero delle Infrastrutture, guidato dal vicepremier Matteo Salvini, con la quale si sottraggono ben 2,5 miliardi di euro destinati alle regioni del Mezzogiorno per garantire la copertura di opere pubbliche concentrate in Piemonte, Lombardia e Veneto».

«Siamo di fronte ad un nuovo, volgare, gioco delle tre carte – continua – con il quale il ministro leghista-nordista mai pentito, con una mano sventola la carta illusoria della mega opera del Ponte sullo Stretto e con l’altra sottrae con destrezza fior di risorse alle infrastrutture del Sud Italia, per destinarle al completamento di altre opere casualmente concentrate oltre la Linea Gotica. Un autentico saccheggio ai danni del Sud quello che emerge dall’informativa dello stesso Salvini che dirotta i fondi sull’alta velocità Verona-Padova, sul secondo lotto di Vicenza, sul terzo valico dei Giovi e sul nodo di Genova. Una maxi-rimodulazione ovviamente a danno di opere previste al Sud e in Calabria, dove, in particolare, erano in programma interventi sulle linee ferroviarie Lamezia Terme-Catanzaro e Sibari-Melito Porto Salvo».

«Un colpo di mano inaccettabile – afferma –, in linea con gli intendimenti leghisti celati dal disegno dell’Autonomia differenziata, e rispetto al quale, questa volta, mi auguro non vi siano complicità da parte del Governo regionale. Auspico, al contrario, che si levi forte la voce di condanna da parte di tutto il Consiglio regionale e anche dalla Giunta, a stigmatizzare questo atteggiamento predatorio che rischia solo di far sprofondare ancor di più una regione che, più di altre, ha fame di infrastrutture moderne ed efficienti».