Annalisa Alfano, segretaria provinciale Idm ed ex vicesindaco di Scalea, ha organizzato una conferenza stampa per spiegare le ragioni che l'hanno spinta poco prima di Natale a rassegnare le dimissioni insieme alla minoranza e mettere fine al mandato di Giacomo Perrotta. Affiancata dal segretario cittadino di Idm, Antonio Pappaterra, ha ripercorso i quattro anni di amministrazione, ma a suo dire, anche veleni, dispetti e mancanze di rispetto nei suoi confronti. «Scegliere di firmare le dimissioni - ha detto ai microni di LaC News 24 - non è stato facile. Quella firma, per me, non ha rappresentato solo la fine di una consiliatura, ma anche la fine di rapporti personali». In sala, ad ascoltare il suo intervento, c'era anche il fondatore di Italia del Meridione, Orlandino Greco.

Quattro lunghi anni

Lo strappo tra Annalisa Alfano e Giacomo Perrotta si sarebbe consumato nel tempo. Secondo la sua versione, nei quattro anni di mandato, sarebbero stati tanti gli episodi che hanno fermato quel «vento del cambiamento» promesso dai palchi della campagna elettorale e che hanno incrinato il rapporto politico, ma soprattutto quello personale, che durava da oltre vent'anni. La goccia che avrebbe fatto traboccare il vaso della pazienza sarebbe stata la mancata difesa nei suoi riguardi per presunti attacchi ricevuti dall'ex presidente del consiglio e componente della maggioranza, Gaetano Bruno, poi anche lui passato ai banchi della minoranza. Ma le dimissioni che hanno consegnato il Comune nelle mani dei commissari sarebbero arrivate per la consapevolezza del fatto che il sindaco non aveva più una maggioranza solida, anzi non l'aveva proprio più, dopo che anche la capogruppo Gianna Fiore ha salutato e ha scelto di essere indipendente lontana dai suoi compagni di lista.

Le dimissioni

Negli ultimi tempi, in Comune l'atmosfera non era idilliaca e questo lo avevano capito anche le pietre, ma la Alfano aveva destabilizzato tutti quando il giorno che si è votato per la mozione di sfiducia al sindaco, presentata dalla minoranza, lei dapprima aveva rimesso le deleghe di vicesindaco e assessore, poi aveva votato contro, salvando la poltrona del sindaco per un soffio. Appena pochi giorni dopo, il colpo di scena: la Alfano si è presentata innanzi a un notaio e ha firmato le dimissioni insieme a tutti i consiglieri della minoranza, mettendo fine al mandato Perrotta. Una vicenda intricata che l'ha spinta a dare pubbliche spiegazioni: «Ho votato contro la mozione di sfiducia - ha detto - perché difendo e rivendo il mio percorso». Ma la situazione era diventata comunque insostenibile e l'idea di staccare la spina sarebbe maturata dopo un incontro fortuito con la consigliera Gianni Fiore avvenuto qualche ora dopo.

Accuse respinte

Ma non è finita qui. Dopo la fine della consiliatura, sancita pochi giorni prima di Natale, l'ex sindaco Giacomo Perrotta ha detto in un video che dietro tutta questa vicenda potrebbero celarsi accordi politici in vista dell'imminente campagna elettorale, in cui figurerebbe anche Mario Russo, ex sindaco di Scalea. Alfano non lo nomina mai, Mario Russo, ma respinge le accuse di essere una "traditrice" e di essersi dimessa per possibili tornaconti personali. Però ammette candidamente che lei e il suo partito, Idm, scenderanno nuovamente in campo alla prossima tornata elettorale per sposare un progetto politico serio. Promessa sancita alla presenza del fondatore del movimento, Orlandino Greco, che da Castrolibero è arrivato a Scalea per sostenere Annalisa Alfano pubblicamente.