La replica

Scarichi abusivi nell’area marina protetta di Capo Rizzuto, la Provincia si smarca: «Le responsabilità non sono nostre»

Per il presidente dell’ente intermedio crotonese, Sergio Ferrari, le accuse mosse da Legambiente andrebbero rivolte a Comuni e Regione. «Fallace iniziativa messa in campo per qualche obiettivo non dichiarato»

 

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di Redazione Politica
28 agosto 2024
11:29

«Legambiente commette qualche errore di valutazione e di merito». È quanto evidenza la Provincia di Crotone dopo la denuncia dell’associazione ambientalista sugli scarichi abusivi nell’area protetta di Capo Rizzuto, in qualità di ente gestore della riserva marina.
Dall’ente intermedio sottolineano che – secondo la convenzione sottoscritta con il Ministero della Transizione ecologica – «il soggetto gestore provvede ad adottare tutte le misure necessarie affinché siano portati a conoscenza della generalità dei cittadini, l’estensione, i confini e la zonazione dell’area marina protetta, in particolare provvedendo alla posa in opera e alla manutenzione dei segnalamenti marittimi, nonché le attività vietate e quelle consentite all’interno della stessa; Il soggetto gestore ha l’obbligo di comunicare alla Direzione qualsiasi fatto ed evento, anche potenzialmente, in grado di arrecare danni e/o alterazioni al patrimonio naturale e/o di compromettere le finalità di tutela dell’area marina protetta».

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In base alle responsabilità, quindi «appare chiaramente come la Provincia di Crotone, quale ente gestore dell’area marina protetta “Capo Rizzuto”, non abbia e non potrebbe avere alcuna competenza sui fatti descritti nel comunicato stampa di Legambiente».


Ferrari: «Le responsabilità non sono dell’ente gestore»

«È chiaro ed evidente – dichiara il presidente della Provincia, Sergio Ferrari – che quanto segnalato da Legambiente alla stampa, sulla mala depurazione, gli scarichi illegali, il massiccio abusivismo edilizio, la gestione inefficiente del cicli dei rifiuti, le piattaforme che sfruttano i fondali dell’area marina, non risiedono assolutamente nella sfera di competenza dell’ente gestore, quanto invece nei compiti assegnati ai Comuni – spiega Ferrari – e per quanto riguarda le piattaforme a mare, alla Regione. La Provincia di Crotone che ho l'onere di rappresentare ha da sempre comunicato al MASE le criticità e gli eventi pericolosi che si sono manifestati in quell’area, proprio a tutela dell’area marina stessa. A voler dirla tutta – conclude il presidente – questa fallace iniziativa, seppur per alcuni aspetti meritevole di attenzione, somiglia molto ad una attività messa in campo, con qualche obiettivo evidentemente non dichiarato, e penso all'attività gestionale, vista la scadenza a marzo 2025, della convenzione per la gestione dell’area marina protetta».

 

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