Nell’annunciare la squadra di governo per errore Giorgia Meloni ha invertito le nomine all’Ambiente e alla Pubblica amministrazione. Intanto però i due ministri già rilasciavano dichiarazioni
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Il ministro giusto al ministero sbagliato. Nella concitazione di uno sprint istituzionale che ha visto nello stesso giorno consultazioni al Quirinale, nomina del primo presidente del Consiglio donna della storia della Repubblica e formazione del governo, l’errore ci può stare. E ci sta.
Così, la premier Giorgia Meloni (o il premier, non si è capito ancora bene come voglia farsi chiamare), nell’elencare ministri e rispettivi ministeri, ha invertito gli incarichi a Gilberto Pichetto Fratin e Paolo Zangrillo, il primo accreditato alla guida della Pubblica amministrazione e il secondo, fratello del più noto primario del San Raffaele e medico di Berlusconi, all’Ambiente. In realtà, i dicasteri sono stati erroneamente invertiti, per cui Zangrillo è, invece, ministro della Pa e Pichetto Fratin dell’Ambiente.
Peccato che però, nelle more della correzione dell’errore, entrambi abbiano dichiarato al mondo la propria soddisfazione. «Una nomina inaspettata che mi riempie di orgoglio e soprattutto di senso di responsabilità – ha dichiarato Zangrillo all’Adnkronos -. Si tratta di una delega importante, su un tema, la transizione e sicurezza energetica, che oggi penso sia la priorità numero uno non solo per l’Italia ma per l’Europa. Ce la metterò tutta come ho sempre fatto». Nemmeno un dubbio sul perché gli avessero dato un ministero che, come direbbe Di Pietro, non c’azzecca.
Stesso copione con Pichetto Fratin, che ha preso il proprio cellullare e ha postato sui suoi profili social: «Con voce ferma al lavoro per il futuro dell’Italia», con tanto di foto con sguardo rivolto verso il futuro e la dicitura “Ministro per la Pubblica amministrazione”.
Insomma, parafrasando il Riccardo III di Shakespeare, “Il mio regno per un ministero”, qualunque esso sia.