Lo storico attivista M5S nonché consulente della parlamentare Dalila Nesci sui problemi della sanita’ in una lettera aperta indirizzata al neo parlamentare grillillino della tirrenica cosentina non usa mezzi termini: “Non ritengo la sua elezione un successo né un vanto per il M5S”. Il medico reggino nella lettera rende noto di aver manifestato il suo pensiero alla coordinatrice Laura Ferrara prima del voto.

 

il 20 Febbraio, cioè ben prima del voto, ho anticipato a Laura Ferrara, quale coordinatrice, il mio pensiero sulla sua candidatura. Avendo un grande senso di appartenenza ho preso l’impegno di non rendere pubblica questa mia riflessione se non dopo il voto al fine di non apportare alcun nocumento al Movimento. Oggi, da persona non usa a parlare nei corridoi o a cancellare su fb interi pezzi di vita per indurre alcuno in errore, le comunico la mia riflessione sulla sua candidatura. Nella mail inviata a Laura l’ho definita:

  • bugiardo,
  • inesistente come attivista,
  • inesistente come supporto al Movimento,
  • sostenitore, fino a pochissimo tempo fa, di altro schieramento politico,
  • confutatore, in modo becero, delle posizioni assunte da Dalila sulla cardiochirurgia del Mater Domini,
  • latore di una visione della sanità esattamente opposta a quella del Movimento.

Oggi aggiungo anche ipocrita considerata la sua intenzione di rifarsi una verginità cancellando tutto il suo passato su fb dal quale, fino a poco tempo prima della sua candidatura, sbeffeggiava e denigrava Di Maio, Di Battista e Grillo condividendo post che li definivano ignoranti, nullafacenti e vigliacchi. Per esattezza condivideva anche post di quel maitre a penser di Francesco Bonifazi, tesoriere del PD noto più per la sua precedente liaison con nostra signora la Costituzione, Maria Etruria, che per altro.

Questo era lei prima della folgorazione sulla via di  Damasco (anzi sulla via di Montecitorio) imboccata non so bene attraverso quali criteri e manovre considerato che TUTTI sapevano della sua “Leopoldite” e delle sue posizioni contrarie a quelle del M5S. Gli screenshot del suo pensiero sono sempre a sua disposizione ove non bastasse la stracciata pubblica e documentata che le ha già dato Lacnews24.it

Poiché lei ritiene che cancellando post da fb si possano cancellare atti e fatti di vita (magari !) gliene ricordo qualcuno:

1)      In una sua nota pubblicata il 23 Giugno 2015, quale Presidente movimento  “Prospettive future” (bel nome, quali potrebbero essere le prospettive se non future ?) – membro del consiglio direttivo del Collegio italiano chirurghi, in risposta alla battaglia che Dalila, parlamentare del Movimento in cui lei è stato candidato, conduceva sul rispetto delle norme imposte dalla legge nella cardiochirurgia del Mater Domini lei, fra altre perle di saggezza, dichiara:

Attaccare in modo scriteriato, denunciare e non proporre diventa un gioco infantile in cui si scaricano le colpe sul “non sono stato io è colpa sua”  Procurarsi una vetrina, gratuita, denunciando e non proponendo soluzioni è qualunquistico, semplicistico, presuntuoso e anche pretestuoso.

C’è anche in Calabria della buona sanità, una sanità cercata, ricercata e ottenuta con enormi sacrifici da parte di chi è in trincea senza armi, da chi sopporta le angheria e gli insulti quotidiani, dal popolo istigato all’emigrazione da fucilieri, a volte cecchini involontari di interessi ai più sconosciuti. Mi sono permesso di espandere un concetto lanciato attraverso social media perché ritengo, forse con presunzione, che di sanità se ne debba parlare non per alzare polveroni e discredito sugli operatori ma nella ricerca di soluzioni. La "guerra" che lei, onorevole, sta facendo al professore Mastroroberto sembra qualcosa di personale ed assolutamente inutile.

 

Al di là del tipo di linguaggio omertoso (a volte cecchini involontari di interessi ai più sconosciuti) lei chiude la nota con la peggiore offesa possibile nei confronti di chi, come Dalila e contrariamente a lei, si esponeva per ottenere fatti concreti a favore dei pazienti e non certo atti di visibilità fini a se stessi:

“Perché, se a lei, che fa parte del Parlamento, interessa veramente la problematica sanitaria, calabrese in particolare, non organizza un incontro pubblico in cui le istituzioni incontrano anche la parte medica delle società scientifiche ed il personale sanitario? (In qualità di membro del consiglio direttivo nazionale del Cic che rappresenta circa 45000 chirurghi in Italia le garantisco una più che discreta visibilità)”.

Ritengo superfluo qualunque commento. Lei già qui dimostra di essere un bugiardo perché nessuno ha mai offeso il prof. Mastroroberto. Dalila non è intervenuta né contro né pro alcuno ma esclusivamente per chiedere il rispetto delle norme di sicurezza organizzativa e strutturale imposte dalla legge a tutela dei pazienti. Prendo atto che lei, di fronte alla errata voglia di difendere un amico – ripeto – senza che alcuno lo avesse offeso, non ha esitato a parteggiare per il singolo medico e non già per i pazienti ricoverati in ambiente pericoloso per la loro vita. Forse ancora lei non sa, ancorchè iscritto “da diversi anni” come affermato da Laura Ferrara, che il M5S si interessa dei Cittadini e non delle lobby o degli amici.

Le tornerebbe utile leggere il resoconto della seduta di commissione di vigilanza del Consiglio regionale ed, in particolare, le dichiarazione dell’allora dirigente generale del Dipartimento Tutela della salute in merito alla vicenda cardiochirurgia. Infine, sappia che proprio attraverso quella che lei, beceramente, definisce “guerra al prof. Mastroroberto” noi siamo riusciti, dopo due anni di denunce, mentre lei condivideva i post di Bonifazi e supportava il PD di Aiello ad ottenere la messa a norma della cardiochirurgia. Mi auguro che nei suoi interventi da deputato del M5S sia meno superficiale, pressappochista, disinformato e pregiudizievole.

 

2)      Sulla vicenda cardiochirurgia le sue bugie assumono connotazione di spregevolezza laddove lei afferma che il compianto prof. Renzulli “denunciò la carenza di terapia intensiva solo dopo che aveva perso il concorso”. Premesso che, a mio parere, lei avrebbe potuto solo imparare da Renzulli sotto il profilo dell’umanità e del senso di tutela dei suoi pazienti le rendo noto che il prof. Renzulli denunciò quel fatto molto prima ed, anzi, proprio tale denuncia gli costò l’allontanamento dall’incarico prima (in modo vigliacco tipico degli ambienti dell’Università che lei ama molto) e la morte dopo. Infatti, Attilio denunciò la morte di ben sei pazienti per sepsi batterica nel 2013 quindi l’Università costituì una propria commissione autoassolutoria e successivamente licenziò il prof. Renzulli che aveva osato chiedere il rispetto della legalità ed il rispetto di condizioni di sicurezza per i suoi pazienti. Delle due l’una: o lei è poco informato e, pertanto, prima di aprire bocca e dire sciocchezze si informi o dice bugie in piena malafede offendendo la memoria di chi ha sacrificato la propria vita nell’interesse dei pazienti. Nell’uno o nell’altro caso il suo è un comportamento umanamente spregevole.

 

3)      Laura Ferrara mi ha attestato che lei è iscritto al M5S da diversi anni”. Io non l’ho mai incontrata ad alcuna manifestazione né convegno/riunione del M5S. Non l’ho mai vista dedicare, insieme a Dalila, Paolo, Pino, Emiliano, Tullio, Francesca, Teresa, Marcello ed i suoi impagabili Grillitauri e tantissime altre grandi persone del Movimento interi sabati e domeniche ad Acri, San Giovanni in Fiore, Taurianova, Lamezia, Soriano, Chiaravalle, Tropea, Rosarno, Paola, Amantea, Locri, Soverato, etc. etc. a parlare a pochi intimi per fare conoscere il Movimento. Quante firme ha raccolto per la presentazione della nostra proposta di legge di iniziativa popolare sul riassetto della sanità ? Quante aggressioni, anche fisiche (come Francesca) ha subito per sostenere le nostre tesi ? Quali supporti tecnici ha dato al M5S ? E forse esiste nel M5S la sezione iscritti “Tafazzi” cioè quella in cui un iscritto “da diversi anni”, come lei, può tranquillamente sbeffeggiare e denigrare i rappresentanti nazionali del Movimento cui sarebbe iscritto “da diversi anni” ? Conoscerà Tafazzi, quel soggetto che si menava bottigliate sulle palle ? Esattamente come uno che si iscrive al M5S condividendone ideali e principi e poi sputtana pubblicamente chi tali ideali e principi ha ispirato e porta avanti. Un modo singolare e certamente innovativo di identificarsi in un gruppo. Mi faccia la cortesia: la favola dell’iscritto “da diversi anni” continui a raccontarla a chi ha voluto fingere di crederle.

4)      In un suo articolo, del 12 Febbraio u.s., nonché in una riunione del Movimento (per come riferitomi) lei parla del DM 70 non sapendo o fingendo di non sapere che trattasi di un decreto di indirizzo generale tant’è che la sua denominazione è “Regolamento recante definizione degli standard qualitativi, strutturali, tecnologici e quantitativi relativi all'assistenza ospedaliera”. L’applicazione dei parametri di tale decreto e quindi della programmazione complessiva del Servizio Sanitario Regionale è, pertanto, compito delle Regioni attraverso le risorse a loro disposizione. Nella nostra regione, commissariata per l’attuazione del piano di rientro, è compito della Struttura commissariale.

 

Non v’è dubbio che tale Struttura commissariale oggi sia responsabile dello scempio della nostra sanità programmata precipuamente su criteri clientelari come dimostrato dalle numerose denunce che Dalila e gli altri portavoce calabresi hanno presentato contro la stessa Struttura commissariale mentre lei era impegnato a condividere i post di Bonifazi. Quali denunce, esposti, contestazioni, caro Misiti, lei ha presentato nei confronti della Struttura commissariale quale presidente di Prospettive future o membro del Collegio dei chirurghi o semplice cittadino ? Può renderle pubbliche ? Difficile. Infatti, nel citato articolo, lei dichiara gradimento nei confronti della Struttura commissariale per il sostegno che essa ha dato all’ortopedia della casa di cura in cui lei lavora. Ampia visione della tutela della salute dei Cittadini calabresi !

 

5)      Ancora, ci svela la sua ricetta per salvare la sanità calabrese: affidarsi al Policlinico universitario Mater Domini di Catanzaro ed al privato. Perfetto ! In piena linea con quanto sostenuto dal M5S a livello nazionale, regionale e locale. Sull’Università le ricordo, ove finga di non saperlo, che da anni ruba un illecito surplus di finanziamento milionario grazie alle connivenze tra poteri marci (Struttura commissariale, Ministero della salute, Università ed una spruzzatina di massoneria che non guasta mai) ripetutamente denunciato da Dalila in sede penale e contabile mentre lei tubava su fb con Bonifazi. Sovrafinanziamento pagato con denari sottratti al sistema pubblico. Inoltre, ove non lo sapesse, l’Università è quell’entità che ha portato al fallimento la famosa Fondazione  Campanella e che, ancora, nonostante questo illecito sovra finanziamento, “produce poco” come affermato anche sulla stampa dal Commissario Scura.

Le illustro documentalmente le mie affermazioni:

DCA n. 60/2017 - finanziamento Mater Domini con 150 posti letto = 78 milioni, finanziamento Azienda ospedaliera Reggio Calabria con 500 posti letto = 167 milioni. Anche uno studente di prima media capirebbe la differenza.

6)      Sul privato, da lei ritenuto possibile salvezza della nostra sanità, sarebbe bastato si fosse informato del pensiero M5S in merito prima di accettare la candidatura. Il sistema pubblico è realizzato e mantenuto dallo Stato con denari dei contribuenti al fine di GARANTIRE UN SERVIZIO PUBBLICO quale diritto di cittadinanza costituzionalmente sancito e NON NEGOZIABILE mentre il sistema privato è realizzato da privati con lo scopo di guadagnare magari sulle inefficienze del pubblico, che, spesso, sono mantenute tali proprio dalla politica al fine di favorire i proprietari delle case di cura. Lei potrebbe, volendo, essere un testimone privilegiato di questa sistema schifoso. Un amministratore di denaro pubblico ha il dovere di fare funzionare prioritariamente le strutture pubbliche costruite con denaro dei Cittadini e solo dopo integrare con quote di privato il Servizio Sanitario Regionale. Esattamente il contrario di ciò che sta avvenendo in Calabria ad opera della Struttura commissariale che – ripeto –  lei ringrazia per il sostegno alla casa di cura presso cui lavora. L’apertura al privato, anzi l’ulteriore apertura, è una tesi molto vicina a quella sostenuta da Forza Italia e praticata dal PD (due partiti da anni inscindibili l’uno dall’altro). E’ chiaro che lei non ha la più pallida idea di quale sia il pensiero del M5S sulla sanità.

 

7)      Non ci ha dato occasione di conoscere, nonostante sarebbe suo dovere esprimerla pubblicamente, la sua posizione sull’illecito commesso dai suoi datori di lavoro sulla scandalosa vicenda delle IVG, DENUNCIATA ALLA PROCURA DELLA REPUBBLICA DI COSENZA DA TUTTI E QUATTRO I PORTAVOCE CALABRESI,frutto di quella malapolitica fatta di interessi fra poteri marci concretizzatasi in una ridicola, vergognosa ed assolutamente illecita autorizzazione da parte di una segreteria di un direttore generale del Ministero della Salute. Farebbe sempre in tempo, in nome della trasparenza, ad intervenire ed ora, da parlamentare, potrebbe addirittura sollecitare la Procura della Repubblica a definire la vicenda. Anzi sarebbe un suo preciso DOVERE.

Per concludere lei ha dimostrato di disconoscere due dei tre principi da cui ha preso origine il M5S: TRASPARENZA e LEGALITA’.

Sul terzo, ONESTA’, dovrebbe sapere che quando nelle piazze gridiamo “onestà, onestà” (ottenendo, da sempre, gli sberleffi dei suoi amici del PD da “Ciaone” Carbone - da oggi - “Trombatone” Carbone a Giuliano Ferrara e compagnia) intendiamo, prioritariamente, ONESTA’ INTELLETTUALE. E non aggiungo altro perché penso che la sua cultura le consenta di intendere il concetto.

Non ritengo la sua elezione un successo né un vanto per il M5S. Non è un successo in quanto era così scontata, su un territorio in cui da Francesca Menichino alle sorelle Sicoli e tanti altri è stato encomiabilmente e con ottimi risultati accreditato il M5S tra aggressioni, minacce, rischi e avversità di ogni tipo, che anche candidando una sedia si sarebbe ottenuto lo stesso risultato. Non è un vanto per tutte le motivazioni che ho riportato in questa nota. E pensare che candidate perfette quali Francesca Menichino o Teresa Sicoli sono state ostracizzate anzi, quest’ultima è stata anche raggirata ed utilizzata per potere tirare fuori il nominativo Misiti all’ultimo minuto di modo che non si potesse controllare alcunché.

Ottima operazione di tipo democristiano dell’era politica paleozoica da parte di chi ritiene di essere il padre-padrone del M5S in Calabria e prevarica tutti coloro il cui lavoro sul territorio gli consente di assumere l’incarico di parlamentare. A quanti vivono il M5S con l’ottica dei padroni consiglio vivamente di leggere l’intervista a  Gustavo Zagrebelsky rilasciata a “Il Fatto Quotidiano” di ieri.

La saluto e la ringrazio comunque per avere, con il suo ingresso last minute, nobilitato un grande gruppo di ignoranti, nullafacenti e vigliacchi.

 

Gianluigi Scaffidi