Due candidati a sindaco e, però, altrettante liste che sembrano da completare. Così appare la situazione a Sant’Eufemia d’Aspromonte in vista del turno elettorale straordinario del 27 novembre. A pochi giorni dalla presentazione degli schieramenti, sono gli stessi cittadini in piazza che ammettono. «Non si trovano candidati, visto quello che è successo, ma chi è onesto non dovrebbe preoccuparsi», risponde un anziano in piazza. Trentuno mesi di commissariamento, dopo i 65 arresti dell’operazione Eyphemos del settembre 2020 pesano, eccome. Lo confermano i due aspiranti sindaco, Pietro Violi e Francesco Papalia – due pensionati ancora molto vigili, il primo ex docente l’altro ex medico – che, nelle loro segretarie aperte a pochi metri di distanza, ammettono.

«Non è facile», dice Papalia; «anche a me manca qualche nome», gli fa eco Violi. Gli schieramenti hanno già il nome, Sant’Eufemia è viva con Papalia e “Il Paese che Vogliamo” con Violi, che hanno biografie politiche diverse. Il primo è stato assessore in una consiliatura molto datata, l’altro è la prima volta che si candida, ma entrambi guideranno una lista civica. Non è ancora tempo del programma, quindi, ma la complicata sistemazione delle liste predomina su tutto, dopo che l’ex sindaco Domenico Creazzo – uno degli arrestati, oggi in attesa di giudizio dopo essere rientrato nei ranghi della Guardia di Finanza – ha esternato sui giornali la sua posizione.

C’era qualcuno che lo voleva candidare, evidentemente, visto che l’ex consigliere regionale di Fdi ha chiarito di non essere della partita. Fino a che punto, però, è un quesito di queste ore. «Certo – spiega Violi – non avrei nessuna difficoltà a candidare qualche figura del Consiglio sciolto», facendo intendere che qualche trattativa politica potrebbe essere in corso, al contrario del suo avversario che precisa: «Con me nessuno del vecchio civico consesso». La questione di chi sostiene chi e cosa è determinante anche per un altro aspetto, strettamente legato al lavoro di bonifica condotto dalla terna commissariale guidata da Silvana Meranda. «Abbiamo portato le aree amministrative da 5 a 3 – spiega Emma Caprino che con Salvatore Del Giglio competa la triade – ed abbiamo posto a capo di esse figure nuove, reclutate in maniera definitiva tramite le graduatorie di vari altri enti. Si tratta di professionalità che hanno dato prova di efficienza, consentendo un considerevole risparmio all’ente».

Una rivoluzione non di poco conto, con cui dovranno misurarsi i prossimi candidati – specie nell’area tecnica, frutto dell’accorpamento di 2 aree distinte che erano attive prima – che si troveranno, quindi, un Municipio che ha rimosso le cause degli antichi sospetti, che avevano portato tra gli altri all’arresto del dirigente Luppino. Si vedrà se e quanto del lavoro portato avanti dai commissari entrerà nei programmi di governo, intanto, però – al netto dell’impegno «per la legalità» garantito dai due candidati – su questo fronte, politicamente, è Papalia che mette a segno un colpo assai incisivo: tra i leader politici che partecipano in queste ore al completamento della lista, c’è infatti Giuseppe Gelardi, eufemiese e consigliere regionale leghista, presidente della commissione regionale antindrangheta.