VIDEO | Il dolore per la prematura scomparsa della governatrice riunifica una Regione divisa in mille campanili. E c'è chi pensa di sollennizzare la memoria intestando alla presidente il Palazzo della giunta che oggi non ha nome
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Per una donna potente che si inchina al trapasso naturale, tutto un popolo – altre volte diviso – che si stringe nel cordoglio.
Da Normanno a Capo Spartivento, la Calabria torna a fare i conti col lutto collettivo e – in una storia contrassegnata anche da terremoti e alluvioni, si commuove, senza distinzione di campanili e condizioni sociali, per l’inattesa scomparsa della prima figura istituzionale di riferimento.
La scomparsa di Guarasci
Una regione che nuovamente guarda con dolore al Palazzo della politica, come fu per la scomparsa di Antonio Guarasci – primo predecessore di Jole Santelli - che nel 1974, in quella prima legislatura che segnava l’alba del regionalismo, di colpo rabbuiò il popolo, al di là dei colori politici, dopo l’incidente stradale in cui trovò la morte. «Allora si sapeva poco del ruolo e dell’importanza della Regione – ricorda il giornalista Gregorio Corigliano – e la stessa figura del presidente era poco nota. Ci si informava solo tramite i giornali, possiamo quindi di dire che la dimensione mediatica odierna condiziona anche il dolore».
Il cordoglio social per la morte della governatrice
Altra epoca, ma – l’addio a chi muore nell’esercizio di una alta carica – oggi è un fiume che tracima con i gesti di sempre.
Due esempi su tutti di unità regionale e invito alla riflessione nel cordoglio sono quelli di Altomonte dove il Comune, nel proclamare il lutto cittadino, ha chiuso gli uffici municipali e le scuole, mentre a San Ferdinando – il paese delle polemiche sulla tendopoli – il sindaco di sinistra ha affisso un enorme drappo nero al balcone del municipio.
Ma è soprattutto nella piazza virtuale che i calabresi possono esporsi, confortarsi scrivendo e confrontarsi postando pensieri e immagini. Una sospensione nel dispiacere, di profilo in profilo, che per una volta accomuna il personaggio in vista e quello che un tempo si chiamava cittadino comune, che nel caso calabrese - con la forma del lutto corale - supera anche il particolarismo territoriale e le divisioni partitiche.
C’è chi chiede una preghiera, e chi lancia l’idea di intitolare a Santelli la sede – oggi anonima – della giunta, a Catanzaro, all’insegna di una mobilitazione che impone per una volta pensieri gentili contro l’odio spesso centrifugato dai social.
Ed è forse questo senso di unità e partecipazione, il primo vero monito e invito per il futuro che la scomparsa della presidente lancia.
A tutti.