«Tocca le corde dell'anima la lettera della signora Francesca Fuoco, paziente oncologica della Calabria che contesta le conseguenze del decreto con cui i commissari governativi alla Sanità hanno escluso le strutture private dal trattamento chirurgico dei tumori della mammella, creando, senza preoccuparsi del presente, 4 Breast Unit per l'intero territorio regionale».

 

Lo afferma, in una nota, il deputato del M5S Francesco Sapia, della commissione Sanità, che prosegue: «È la stessa signora Fuoco a testimoniare gli effetti di quel decreto, quando racconta che il suo chirurgo le ha indicato il policlinico Gemelli di Roma quale centro in cui proseguire l'iter del percorso per adiuvanza chirurgica, così come ha fatto per tutti i propri pazienti oncologici».

 

«Ciò significa – rimarca il parlamentare del Movimento 5 Stelle – che ai malati non restano che i viaggi della speranza, che i commissari Crocco e Cotticelli stanno determinando altra emigrazione sanitaria e che i dirigenti Angela Adduce, del Mef, e Andrea Urbani, del ministero della Salute, a riguardo latitano come a proposito dell'aumento del disavanzo sanitario della Calabria dal 2014 in avanti, da ultimo certificato dalla Ragioneria generale dello Stato».

 

«Questo aumento – ammonisce il deputato del M5S – poteva invece essere ridotto, per esempio, con apposito decreto che riportasse a norma il corrispettivo regionale al Policlinico universitario di Catanzaro, maggiorato di parecchi milioni e dato senza un protocollo d'intesa valido tra la Regione e l'ateneo catanzarese. Inascoltati, abbiamo dimostrato a più non posso questo scandalo a cielo aperto, su cui non si sono registrati interventi correttivi da parte della struttura commissariale, di fatto responsabile, si conferma oggi, dell'impennata dell'emigrazione sanitaria».

 

«Presenterò un'interpellanza – conclude Sapia – per chiedere la rimozione di Cotticelli e Crocco e, soprattutto, di Adduce e Urbani».