Il derby che non c'è. E che non c'è mai stato, almeno per chi se ne intende e segue le movenze del potere vero. Che usa altri parametri per guerreggiare.

Una cardiochirurgia per tutti, a Cosenza come a Crotone, non spaventa affatto il presidente del consiglio regionale Filippo Mancuso. Sostanzialmente reggente e comandante in capo del centrodestra di governo regionale nella sua città, Catanzaro. Perimetro che non fa mistero di ambire a governare (anche) da sindaco, vale come indizio il lasciapassare a Forza Italia a Reggio per il dopo Falcomatà tra il sorriso sornione di Cannizzaro. Mancuso sa bene che con la salute non si scherza, i conterranei non perdonerebbero. E spegne sul nascere una parvenza di derby del "cuore" tra Cosenza e Catanzaro a proposito di cardiochirurgia. Che è dietro la curva all'Annunziata di Cosenza e in fondo al rettilineo a Crotone.

Spoliazione del capoluogo? Manco a parlarne, per Mancuso. Che fa da garante in franchising della regnanza regionale spargendo camomilla a mo’ di sale. Un po’ per tutti. Derivati da pubblicistica, pseudo governanti e oppositori catanzaresi, persino piani alti della Cittadella. Della serie: ci sono io, garantisco io. Nessuno tocca (né può toccare) nulla a Catanzaro anche perché «ci sono numeri tali che, pur volendo, non potrebbero essere spostati da altre parti».

Le due emodinamiche del Pugliese non corrono quindi alcun rischio perché è griffato lo storico e perché «con la nascita della “Dulbecco”, sono stati liberati fondi per circa 340 milioni di euro per il nuovo ospedale». Tradotto, il perimetro porta salute e utili a proposito di "cuore", nell'ordine di preminenza che ognuno in cuor suo assegna.

Questo non vuol dire però, per il "laico" Mancuso, che altri ospedali debbano rimanere a bocca asciutta in eterno. «Se la stessa Regione dice all’Azienda ospedaliera di Cosenza di attivare cardiochirurgia significa che qualcuno ha deciso così, d’altronde c’è a Catanzaro e Reggio e penso sia legittimo ci sia anche a Cosenza. Anche a Crotone è giusto che ci sia, ne ho parlato io per primo e più in generale ovunque ci sia un pronto soccorso».

Dopo di che, il "vero" Mancuso, tocca il ventre per ora sanguinante della faccenda. Che è la seguente. Messa così, che ne sarà dei posti letto futuribili del Sant'Anna? Il dominus del capoluogo ha la visione e la vista lunga pure qui, difficilmente del tutto non concordata con Occhiuto. «Questa vicenda non c’entra niente con i posti letto del Sant’Anna: li valuteremo quando sarà in grado di richiederli, sperando di essere fuori dal commissariamento per accreditare anche Villa Sant’Anna».

Tradotto, in un linguaggio che si comprende benissimo da Catanzaro fino a Cosenza, che il Sant'Anna sbrighi (come da accordi) le sue vicende in sede giudiziaria. Si rivesta da "spendibile". Poi i posti letto nuovamente accreditati arriveranno. Fuori dal commissariamento dar conto a qualcuno è puro esercizio da dilettanti...