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Mario Oliverio è sicuro del fatto suo. O almeno vuol dimostrare di esserlo. Dopo il discorso fiume in Consiglio con il quale, di fatto, ha avviato la seconda fase delle legislatura, ieri ha mostrato i muscoli anche a Germaneto, in occasione degli auguri di Natale ai dipendenti regionali.
L’occasione è stata utile per ritornare sul tema della sanità, diventato nuovamente incandescente dopo le dichiarazioni del ministro Lorenzin durante il question-time alla Camera. Il ministro, interrogato da Roberto Occhiuto (Fi) sul punto, ha spiegato come la modifica introdotta con la legge di stabilità che elimina l’incompatibilità tra la carica di presidente della giunta e quella di Commissario alla sanità non comporta comunque l’automatica nomina del governatore, né tantomeno quella di Oliverio.
Il governatore, però, non ha dubbi. «Sono sicuro che il governo ha compiuto la scelta di approvare l’emendamento con cui si elimina l’incompatibilità tra il ruolo di presidente della Regione e commissario per la sanità con un chiaro intento. Non sono solo fiducioso, ma sono sicuro della prossima decisione del governo, altrimenti perché avrebbe dovuto approvare l’emendamento?».
Ma se questa è la versione per i dipendenti, la realtà è più complicata e il governatore sa di avere buone carte, ma che il punto non è ancora suo. Per questo ha chiesto al Consiglio regionale di approvare una mozione con la quale impegna la giunta di assumere tutte le iniziative necessarie per sospendere l’attiva di Massimo Scura e Andrea Urbani fino a quando il Consiglio dei ministri non deciderà sulla vicenda. Un modo per dimostrare a Roma compattezza e anche per ricucire i rapporti con l’Assemblea regionale che si erano deteriorati nel corso della prima parte della legislatura. La scelta del governatore di puntare su una giunta di soli tecnici non è mai piaciuta ai gruppi di maggioranza, ormai arrivati al punto massimo della sopportazione.
Ed allora Oliverio ha proposto la svolta: avviare un processo di autoriforma per la seconda parte della legislatura, considerata anche la sconfitta del sì al referendum, per rendere finalmente efficiente e moderna la Regione. Un processo nel quale il Consiglio dovrà avere un ruolo centrale, così come ha sottolineato il governatore. E l’Assemblea ha teso la mano al governatore, approvandola. Inoltre, la mozione è stata illustrata all’Aula da Enzo Ciconte, proprio l’ex vicepresidente della prima giunta Oliverio prima dell’esplodere di Rimborsopoli. Uno dei defenestrati illustri al momento dell’insediamento della giunta dei tecnici e che aveva espresso le più feroci critiche alla gestione dei rapporti con il Consiglio durante le ultime e infuocate riunioni del gruppo consiliare del Pd.
Ed allora prende sempre più corpo l’ipotesi del rimpasto che dovrebbe maturare con l’inizio del nuovo anno. Per l’8 gennaio è fissata, almeno per il momento e in via ufficiosa, la data della presentazione del report dell’attività svolta dalla giunta in questi primi due anni. Un modo per tracciare un bilancio e ripartire con una formula nuova che vedrà la politica rientrare in giunta. Ovviamente Oliverio proverà a gestire il tutto con molta prudenza, considerato che molte delle fuoriuscite non saranno del tutto indolori e che all’entrata c’è già moltissima ressa.
Riccardo Tripepi