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"L'avvio dell'iter- sostiene Carlo Guccione - per le nuove assunzioni e stabilizzazioni deve essere considerato un punto di partenza e non di arrivo. Sono 7 anni che l'ufficio del commissario per la Sanità ha gestito oltre 25 miliardi di euro (ogni anno lo stato trasferisce alla regione calabria oltre 3,5 miliardi di euro per la gestione del sistema sanitario regionale). I commissariamenti in Calabria (rifiuti e ambiente) sono serviti a utilizzare le risorse dei calabresi per favorire gli interessi delle altre regioni. Quindi è sbagliata la strategia in base alla quale, da oltre tre anni, inutilmente, si rincorre la nomina a commissario per la sanità calabrese. E agli occhi dei calabresi e del Paese questa promessa, che si rincorre da oltre tre anni, di nominare il presidente della Regione commissario alla Sanità finisce per delegittimare lo stesso Oliverio e il governo regionale. E appare inutile cambiare il nome del commissario visto che l'istituto del commissariamento in Calabria è servito a spostare risorse dei calabresi verso altre regioni".
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“Imbarazzante situazione dipartimento Tutela della salute”
"L'obiettivo - precisa Carlo Guccione - deve essere un altro: uscire dal commissariamento per la sanità restituendo i poteri al consiglio regionale e all'assessorato alla Sanità. Ovviamente bisogna interrogarsi anche sulla scandalosa e imbarazzante situazione in cui versa il dipartimento Tutela della salute dove mancano ottanta dipendenti, sono in servizio soltanto 41 unità lavorative, non esiste il dirigente responsabile degli accreditamenti, della rete ospedaliera, del settore Bilancio, della Prevenzione e degli Affari generali”.