Il consigliere regionale del Pd chiede di sapere quali saranno i tempi di realizzazione del documento sul riordino della rete ospedaliera in emergenza Covid: «Rischiamo di trovarci impreparati ad una possibile seconda ondata»
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«Rischiamo di trovarci, ancora una volta, impreparati a contrastare una possibile seconda ondata della pandemia. Continuano a trascorrere le settimane e il sistema sanitario calabrese potrebbe non essere pronto a dare una risposta tempestiva ed efficiente a un eventuale aumento di casi da Covid-19 ad autunno».
È quanto afferma il consigliere regionale del Partito Democratico Carlo Guccione che ha inviato un’interrogazione a risposta scritta al presidente Jole Santelli per sapere «quali sono i tempi di realizzazione di quanto previsto nel Documento di riordino della Rete ospedaliera in emergenza Covid-19. In particolare, quale sarà il cronoprogramma dei lavori di ristrutturazione e riorganizzazione dell’Annunziata di Cosenza?».
Nello specifico, per quanto riguarda l’Azienda Ospedaliera di Cosenza «sono previsti – spiega il consigliere Guccione - 34 posti letto aggiuntivi di Terapia intensiva: 6 posti letto negli spazi dell’attuale Terapia Intensiva, di cui due di Terapia Intensiva Pediatrica; 28 posti letto attraverso la ristrutturazione dell’intero secondo piano del plesso “Medicine” all’interno dello stabilimento dell’Annunziata contiguo strutturalmente e funzionalmente al plesso Dea. Sono previsti, inoltre, 28 posti di terapia semi-intensiva aggiuntivi».
Nel Documento di riordino della Rete ospedaliera in emergenza Covid-19 si prevede «la realizzazione di un’area ad elevata intensità di cura nel Plesso 39 dell’Annunziata con la realizzazione di 28 posti letto di Terapia semi-intensiva. La realizzazione di tali posti letto potrà avvenire identificando due lotti: n. 14 posti letto di cui 7 prontamente convertibili in posti letto di Terapia intensiva al terzo livello; n. 14 posti letto di cui 7 prontamente convertibili in posti letto di Terapia intensiva al piano terra negli spazi attualmente occupati dall’oncologia che sarà trasferita, al termine dei lavori in corso, presso lo stabilimento del Mariano Santo. I 28 posti letto di Terapia semi-intensiva saranno individuati – è scritto all’interno dell’interrogazione - attraverso la riconversione di 6 posti letto di Medicina generale in quanto, a fronte di 58 posti letto di degenza ordinaria, ad oggi sono necessari 52 posti letto; 18 posti letto di Pneumologia in quanto, a fronte di 36 posti letto di degenza ordinaria, ad oggi sono necessari 18 posti letto; 4 posti letto di Medicina d’urgenza a fronte di 20 di degenza ordinaria ad oggi sono necessari 16 posti letto».
Ecco cosa prevede ancora il Documento di riordino delle Rete ospedaliera per quanto riguarda l’Azienda Ospedaliera di Cosenza: «Si rende necessario un adeguamento degli impianti dell’attuale palazzina “Malattie infettive” laddove trova collocazione anche Pneumologia. Si prevede l’adeguamento impiantistico dello stabilimento di Rogliano (che nel corso dell’emergenza con Ordinanza Presidente di Giunta regionale è stato individuato quale struttura Covid) dei 14 posti letto attivi: 8 di Medicina generale e 6 di lungodegenza. A questo bisogna aggiungere l’adeguamento del Pronto soccorso attraverso: allocazione nel piazzale antistante l’area di accesso al Pronto soccorso di una struttura prefabbricata in cui si prevede possa trovare collocazione stabile il pre-triage dedicato; adeguamento impiantistico al fine di rendere compatibile la struttura esistente con il trattamento dei pazienti infetti; installazione di Tac dedicata; riorganizzazione degli accessi al Dea per assicurare la definitiva separazione dei percorsi attraverso la realizzazione di un adeguato accesso pedonale al Pronto soccorso e l’accesso dedicato di collegamento diretto dall’elisuperficie al Dea attraverso specifica passerella di collegamento».
«Non possiamo perdere altro tempo – sottolinea Carlo Guccione -. Gli interventi da effettuare per l’organizzazione della Rete Covid dell’Azienda ospedaliera di Cosenza non sono pochi. Il Piano di riordino non può rimanere solo sulla carta e deve essere completato in vista dell’autunno e di una possibile recrudescenza del virus. Considerando la disorganizzazione più totale in cui si trova oggi l’Azienda Ospedaliera di Cosenza e le preoccupazioni esternate dalle organizzazioni sindacali e dall’ordine dei medici, occorre non abbassare la guardia e restare vigili. Da qui l’esigenza di avere un cronoprogramma preciso e di essere informati, passo dopo passo, sull’adeguamento dei plessi dell’Annunziata».