I parlamentari cinque stelle tornano sulla questione sanità in Calabria, questa volta con riferimento all’attuale situazione di emergenza scatenata dal diffondersi del Covid-19.  Lo fanno attraverso due diversi atti parlamentari presentati nei giorni scorsi.

«Sospendere il Piano di rientro»

Il primo è un’interpellanza, depositata il 16 aprile e rivolta al Presidente del Consiglio dei ministri, il Ministro dell'economia e delle finanze, il Ministro dell'interno, il Ministro della salute. Quello che chiedono i dieci parlamentari del M5s firmatari, capeggiati da Dalila Nesci, è di sapere se il Governo intenda sospendere il Piano di rientro, cui la sanità calabrese è sottoposta dal 2009. Circostanza questa, che permetterebbe nel settore sanitario un maggior incremento delle spese, necessario per fronteggiare la situazione di emergenza e scongiurare scenari ancor più drammatici.

Nello specifico, i deputati firmatari vogliono sapere «se il Governo intenda – si legge nell’interpellanza - adottare le iniziative di competenza volte a ridefinire la linea di comando per la gestione dell'emergenza nella regione Calabria e a reclutare immediatamente il personale sanitario occorrente, anche superando in via definitiva — nella fattispecie con opportune iniziative di carattere normativo atte a garantire, nel rispetto del secondo comma dell'articolo 120 della Costituzione, la fondamentale tutela del diritto alla salute nelle regioni obbligate a restrizioni circa la spesa sanitaria a causa del rientro dal disavanzo nello specifico settore — oppure sospendendo in via temporanea il regime del piano di rientro dal disavanzo nel settore sanitario, pure per le altre regioni al medesimo sottoposte».

Fare luce sulle Rsa calabresi

Il secondo atto parlamentate depositato è un’interrogazione rivolta al Ministro dell’interno e a quello della salute, presentata il 21 aprile sempre da Dalila Nesci e firmata da altri cinque parlamentari del M5s. Lo scopo è quello di far luce sulla situazione delle Rsa in Calabria, con specifico riferimento a quelle di Chiaravalle Centrale e di Torano Castello, divenute veri e propri focolai. A tal proposito i deputati chiedono «quali controlli siano stati effettuati nelle Rsa e nelle case di cura private della regione Calabria per il rigoroso accertamento di eventuali contagi da nuovo coronavirus mediante tamponi faringei, con quali protocolli specifici e con quali misure di sicurezza atte ad evitare la trasmissione virale all'interno e all'esterno delle medesime». Non solo, al Ministro della salute si chiede pure se abbia effettuato, anche tramite il commissario ad acta per l’attuazione del Piano di rientro, le opportune verifiche di tutte le procedure di accreditamento delle case di cura private o se intenda farlo a breve.