La deputata 5 stelle due anni fa diffidava il premier Conte affinché non nominasse la dirigente commissario dell’Azienda ospedaliera di Reggio. Oggi, da sottosegretario per il Sud del governo Draghi, ha cambiato idea
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«È di evidenza palmare che Iole Fantozzi non ha alcuna comprovata competenza ed esperienza in materia di organizzazione sanitaria o di gestione aziendale» (deputata Dalila Nesci, 2019).
«La nomina di Iole Fantozzi al vertice del Dipartimento Salute della Regione Calabria è un’ottima notizia per i cittadini. Ho avuto modo di collaborare con lei per diversi anni e apprezzarne le capacità manageriali» (sottosegretario Dalila Nesci, 2021).
Solo i morti e gli stupidi non cambiano mai opinione, diceva lo scrittore James Russell Lowell. Ma quando il cambio di rotta è così drastico, esplicito e sfrontato, le contrastanti opinioni vacillano entrambe.
Dalila Nesci, parlamentare 5stelle convintamente filogovernista (cosa tutt’altro che assiomatica anche per chi siede a Palazzo Chigi, se si considera, ad esempio, la posizione di lotta e di governo della Lega), nel 2019, quando occupava solo il suo scranno alla Camera, criticò aspramente la nomina di Iole Fantozzi a commissario dell’Azienda ospedaliera di Reggio Calabria. Fino, addirittura, a siglare – insieme all'allora collega di partito Francesco Sapia - una diffida formale al presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, e ai ministri della Salute e dell’Economia, affinché non procedessero «all’approvazione dei nominativi individuati (da Cotticelli, ndr) quali commissari dell’Asp di Cosenza e dell’Azienda ospedaliera di Reggio Calabria», trattandosi di «due soggetti, Daniela Saitta e Iole Fantozzi, non in possesso dei requisiti di legge».
Dicendosi anche pronti a «denunciare il caso alle competenti Procure della Repubblica», Nesci e Sapia sentenziavano: «È di evidenza palmare che dal curriculum del soggetto individuato quale commissario straordinario dell’Azienda ospedaliera di Reggio Calabria e dal curriculum di quello individuato per il vertice dell’Asp di Cosenza non si rileva il possesso di alcuna comprovata competenza ed esperienza in materia di organizzazione sanitaria o di gestione aziendale».
Oggi, nelle vesti di sottosegretario di Stato per il Sud e la Coesione territoriale nel governo Draghi, Nesci usa toni diametralmente opposti riferendosi però sempre allo stesso “soggetto”: «Con la sua grande professionalità e determinazione – scrive sulla sua pagina Facebook - può avviarsi un percorso di rilancio del Dipartimento che, da sempre, è un punto debole benché cruciale dell’assistenza sanitaria e territoriale della regione».
Solo i morti e gli stupidi non cambiano mai opinione. Ma un briciolo di coerenza in più non farebbe male.