Dal caos per l'acqua potabile all'emergenza rifiuti: i consiglieri Lacava, Silletta e Mancina chiedono un Consiglio ad hoc per discutere dei problemi della cittadina
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Il capogruppo del Pd, Domenico Lacava lo aveva anticipato nel corso dell’ultimo suo duro attacco alla sindaca di San Giovanni in Fiore: «O il sindaco viene in consiglio comunale a spiegare le ragioni del caos acqua potabile e spazzatura in città, oppure occuperemo la salaconsiliare. Siamo stanchi della sua latitanza».
E così da stamattina i consiglieri Comunali di opposizione Domenico Lacava, Pietro Silletta e Salvatore Mancina, occupano la sala del Consiglio per sollecitare la convocazione urgente del Consiglio Comunale, già richiesta formalmente prima di Ferragosto. Ma senza alcun riscontro.
I tre consiglieri (eletti in tre liste diverse) affermano in una nota che: «La grave situazione di degrado in cui versa il nostro territorio non può più attendere i tempi di questa amministrazione che si permette anche di chiudere la Casa comunale in un giorno feriale, interrompendo, senza motivo alcuno, i pubblici serviz». Ieri, lunedì 16 agosto, infatti, senza alcuna motivazione, il Palazzo di Città è rimasto chiuso.
Ma quello che principalmente i consiglieri comunali di opposizione contestano al sindaco e alla sua giunta è di non essere stati in grado di affrontare la crisi che ha gettato nel caos la città di Gioacchino da Fiore: un’estate nel caos per l’acqua potabile, che in alcuni quartieri è mancata per diversi giorni consecutivi, mentre in altri è arrivata singhiozzo e a fasi alterne, senza alcun preavviso e senza alcuna programmazione.
E poi il caos della nettezza urbana, non raccolta per giorni, nonostante un caldo afosissimo e con gravi rischi per l’ igiene pubblica.
Per i consiglieri comunali sindaco e amministrazione comunale sarebbero incapaci di governare la città, e denunciano pure la presenza del marito del sindaco, Marco Ambrogio, che senza alcun titolo di fatto la sostituirebbe addirittura in alcune riunioni nel palazzo comunale.
Per questo è stato anche chiamato in causa il prefetto di Cosenza.
Hanno poi chiesto più volte alla sindaca Succurro di riferire in consiglio comunale, di spiegare che cosa sta succedendo alla città, quali sono le iniziative prese per superare la grave crisi, che cosa è in programmazione per il prossimo futuro per evitare il ripetersi di queste gravi situazioni di emergenza.