L’ex primo cittadino chiama in causa il segretario della federazione di Cosenza Vittorio Pecoraro che l’avrebbe invitato a rientrare nel Partito democratico salvo poi cancellarlo dall’anagrafe provinciale quando è venuto a conoscenza del suo sostegno a Gianni Cuperlo
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La telenovela sul veto al rientro nel PD di Mario Oliverio da parte della commissione di garanzia congressuale di Cosenza si arricchisce di nuovi particolari che rende la vicenda ancora più surreale. Una nota di Pino Belcastro, ex sindaco di San Giovanni in Fiore, chiama pesantemente in causa il ruolo del segretario provinciale del Pd bruzio, Vittorio Pecoraro, il quale, secondo afferma Belcastro nella nota, avrebbe manipolato e mentito sulla sua richiesta di adesione al Pd.
Secondo l’ex primo cittadino democrat della capitale della Sila infatti, pare che la commissione congressuale provinciale abbia prodotto un documento inviato alla commissione regionale non veritiero e, a riprova delle sue affermazioni, fornisce sia il documento incriminato che una serie di screenshot di chat, nelle quali si proverebbe che non sia stato l’ex sindaco della città florense Belcastro a fare richiesta di rientrare nel Pd ma che, al contrario, sia stato il segretario della federazione cosentina a chiedergli di rientrare.
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«Sono venuto a conoscenza che la Commissione per il congresso ha chiesto alla Commissione di Garanzia del Pd di valutare se autorizzare o opporre diniego alla mia iscrizione al Pd – scrive Belcastro - oltre a quella di Mario Oliverio e di Marco Palopoli, di Corigliano Rossano. A conferma di ciò si è fatta circolare sulla rete una richiesta scritta a firma "Commissione provinciale congressuale della Federazione di Cosenza" nella quale è testualmente scritto che il sottoscritto "Giuseppe Belcastro nel mese di novembre 2022 ha espresso al segretario provinciale il desiderio di partecipare alle attività di circolo di San Giovanni in Fiore"».
«A parte il fatto che non vi è alcuna attività di circolo a San Giovanni in Fiore da circa 3 anni – prosegue l’ex primo cittadino - e che non ci sarebbe niente di strano nell'avanzare una simile richiesta al segretario di Federazione, sono costretto a precisare che i fatti si sono svolti proprio al contrario di quanto viene riportato nel documento richiamato».
«In verità è stato il segretario provinciale Vittorio Pecoraro, - continua ancora Belcastro - nel mese di novembre scorso, a chiamarmi per sollecitare la mia iscrizione al Pd. Cosa che ho apprezzato e che è stata oggetto di messaggi tra noi, oltre a colloqui telefonici. Una interlocuzione che è continuata anche dopo la mia iscrizione al Pd nel corso della quale Pecoraro mi invitava a valutare un mio impegno a sostegno del candidato alla segreteria nazionale da lui sostenuto. A conferma di ciò vi sono i messaggi che hanno contribuito ad arricchire il mio archivio telefonico e che mi vedo costretto a rendere pubblici» .
«È davvero incredibile che a distanza di tre mesi, alla vigilia del congresso, si ravvisi la necessità di valutare la mia cancellazione dall'anagrafe degli iscritti. Quali sono i fatti nuovi e gravi intercorsi da novembre ad oggi, sulla base dei quali si perviene a questa valutazione? – si chiede l’ex sindaco - E ancora: il congresso a cui ci accingiamo non è forse un congresso costituente al quale sono chiamati soggetti diversi, a partire da quanti in questi anni hanno assunto strade diverse dal Pd come ad esempio i compagni di Art. 1 ed altre associazioni e personalità singole, per tentare di dare vita all'opera di ricomposizione del campo della sinistra e delle forze democratiche e di progresso anche al fine di creare le condizioni di un'alternativa a questa destra al governo del Paese? Come mai in Calabria si procede nella direzione opposta? È forse per contrastare l'annunciato rientro nel nuovo Pd dell'ex Presidente della Regione, Mario Oliverio, sollecitato da Gianni Cuperlo? Si è forse preoccupati, tanto da impedire l'iscrizione di chi come me ha operato scelte nette a suo sostegno per evitare i disastri politici che poi si sono determinati in Calabria in questi anni? Disastri evidenti sotto gli occhi di tutti. È grave quanto si sta verificando in Calabria ad opera di un ristretto gruppo dirigente, evidentemente preoccupato solo della propria autoconservazione. Dopo anni di commissariamento ci auguravamo tutti che si potesse aprire una stagione di ricostruzione. Bisogna purtroppo constatare che si è in piena continuità con la stagione commissariale a distanza di oltre un anno dalla celebrazione del congresso per la elezione del segretario regionale del Pd, Nicola Irto e dei congressi provinciali».
E in realtà, le affermazioni di Belcastro sono confermate dai WhatsApp che ha allegato alla nota che ci ha inviato. Uno, in particolare, risulta assai curioso. In un WhatsApp del 21 dicembre 2022, Vittorio Pecoraro scrive a Belcastro per chiedergli se avesse maturato chi sostenere per il congresso. Belcastro risponde che stava guardando con simpatia alle posizioni di Elly Schlein ma che ancora non aveva deciso. Pecoraro, invece, fa sapere all’ex sindaco di essersi posizionato su Stefano Bonaccini. Le cose poi sono andate diversamente, l’ex primo cittadino di San Giovanni in Fiore, infatti, ha deciso di sostenere la corsa di Gianni Cuperlo ma, curiosamente, è stato cancellato dall’anagrafe provinciale degli iscritti.