Andrea Tripodi è il nuovo sindaco di San Ferdinando, dopo un turno elettorale straordinario – si votava infatti al termine di 2 anni di commissariamento per mafia - contrassegnato dalla forte astensione. Il primo cittadino eletto, un docente in pensione di 65 anni, ha surclassato il suo sfidante, Michele Oliva, doppiato come numero di preferenze. Secondo i dati definitivi ma non ufficiali elaborati dal Comune, allo schieramento di Tripodi sono andate 1.452 preferenze (65%), mentre la lista sconfitta ha racimolato 791 voti (35%). Molto bassa l’affluenza al voto. Si è registrato infatti il minimo storico nelle elezioni amministrative comunali che, come si sa, solitamente fanno impennare l’asticella della partecipazione. Questa volta solo il 58% degli elettori si è recato al seggio, ovvero 2.337 votanti su 4.026 aventi diritto. La media storica dell’affluenza nelle elezioni sanferdinandesi, invece, era del 73%, un calo evidente dunque che è certamente frutto di una preoccupante disaffezione. Su 2.243 voti validi, 70 sono state le schede nulle e 24 le bianche.  

 

Gli elettori hanno quindi premiato l’indistruttibile tenacia di Tripodi, che torna a fare il sindaco dopo le due consiliature da lui guidate a partire dalla metà degli ’90 dello scorso secolo - rispetto all’improvvisazione dello schieramento avversario che si era presentato agli elettori con soli 10 candidati a consigliere sui 12 possibili. Tenendo conto della ufficiosità dei dati, che sono il risultato delle trasmissioni informali fatte dai presidenti delle 5 sezioni all’ufficio elettorale comunale, il nuovo consiglio comunale dovrebbe essere composto da 8 consiglieri di maggioranza piazzati in quest’ordine (Loiacono, Gaetano, Di Lorenzo, D’Agostino, Bonasera, Liansa, Paparatto, Stucci) e 4 di minoranza (Gaudioso, Varrà, Costa che si aggiungono al candidato a sindaco sconfitto, Oliva). Il più votato risulta il consigliere di opposizione Antonio Gaudioso con 231 voti, mentre nella maggioranza ha fatto il pieno Irma Loiacono (215).

 

Tripodi, un passato nelle file del Pci e della sinistra, è oggi un uomo senza partito ed ha guidato una coalizione civica – dal nome “Identità e Rinascita” – molto omogenea dal punto di vista politico, imperniata sulla candidatura del maresciallo dell’Arma in pensione, Antonio Di Lorenzo, figura molto apprezzata anche fuori dai confini comunali – per il suo impegno al Nucleo radiomobile di Palmi e negli uffici della Polizia giudiziaria della procura - e noto anche per essere priore della storica Confraternita mariana. Il voto lo ha certamente premiato oltre ogni più rosea aspettativa anche in ragione della forte domanda di normalità amministrativa nella legalità proveniente da ampi settori della comunità cittadina, a maggior ragione dopo gli arresti che a più riprese decapitarono i vertici dell’amministrazione e quelli del Comando della Polizia municipale.  

 

Agostino Pantano