I più votati ma, anche, i più utili dal punto di vista tecnico-operativo e, certamente, sul piano politico. È questo l'identikit che emerge dall'analisi della squadra di assessori selezionata dal sindaco Andrea Tripodi che brucia le tappe e, in ragione dell'enorme mole di problemi ordinari e straordinari ereditati dopo l'elezione di domenica scorsa, vara la giunta e, in maniera inedita e opportuna, la presenta con un comunicato stampa prima della convocazione del consiglio comunale.

 

San Ferdinando, Tripodi è di nuovo sindaco

 

Ne fanno parte Antonio Di Lorenzo, Luca Gaetano, Irma Loiacono e Rosa D'Agostino: ovvero nell’ordine un carabiniere, un manager dell'organizzazione aziendale, una giovane psicologa e una impiegata esperta di questioni burocratiche. I quattro, tutti nuovi all'impegno amministrativo, hanno avuto assegnate deleghe tradizionali che, più che settori politici in cui profondere un impegno specifico - visti i numeri asfittici della pianta organica comunale e l'assenza del controllo dei partitio l’adesione dell’unico gruppo consiliare di maggioranza che si va profilando –per ora sembrano solo un giusto grimaldello, un discrimine nominalistico, per entrare nel team più stretto che affiancherà il sindaco. Che, alla fine, ha approfittato della coincidenza fortunata di figure che incarnano contemporaneamente merito e consenso, non avendo l’assillo di spiegare più di tanto perché in campagna elettorale aveva escluso di volersi rifare al peso dei voti racimolati da ognuno.

 

ATTESA PER LE LINEE PROGRAMMATICHE
Di Lavori pubblici, ovvero per lavorare gomito a gomito in quel vasto front office di "desideri progettuali" e rogne quotidiane storicamente gestito dal geometra Vincenzo De Masi, si dovrà occupare Di Lorenzo; Gaetano, al netto delle delega al Bilancio che in passato è sembrata una scatola vuota soggetta anche all'umore e alla pazienza del ragioniere Francesco Mangeruga, si occuperà di Tributi e di Personale, campi di attività che potrebbero diventare uno spiacevole stimolo ad implementare gli incassi per pagare i servizi che chiedono i cittadini (perché anche nei Comuni le cose si pagano) e un filtro legalitario per le consulenze esterne, o la mobilità, che sembrano vie necessarie vista l'emorragia di figure patita dagli uffici; la Loiacono si cimenterà nel campo delle Politiche sociali e dello Sport, che può significare anche impiantistica e promozione di attività sane, nonché selezione di progetti produttivi, oltre che quotidiana risposta all'esercito di bisognosi con l'obiettivo nel tempo di farlo dimagrire e non di farlo ingrassare a colpi di favori, come pure prendere atto con piani specifici che san Ferdinando è ormai un paese multietnico; alle Attività produttive va la D'Agostino che, figura politica cardine, di più stretta osservanza "tripodiana", si occuperà anche di Commercio che, in un Comune dove per questo settore sono finiti in galera un paio di impiegati, sembra destinataria di una rogna più che di una delega scontata.

 

LA NOVITÀ DELLA ROTAZIONE
Una buona squadra, quindi, in cui Di Lorenzo sarà vicesindaco - nel quadro di un sistema che il primo cittadino ha definito della "rotazione" - formata anche per la necessità di non disperdere l'entusiasmo degli altri 4 eletti che, sembra di capire, saranno destinatari se non di deleghe fuori giunta almeno di dossier amministrativi in cui, volendo, potranno mettersi alla prova a supporto degli assessori.Finchè l’eccitazione della novità dura.

 

LE DELEGHE PESANTI DEL SINDACO
Andando per esclusione, il sindaco Tripodi dovrebbe aver tenuto per sé i settori che solitamente si chiamano Cultura e Pubblica istruzione, conscio che molto di quell'idea di "ricostruzione della comunità" di cui ha parlato in campagna elettorale passa attraverso la selezione di attività che coinvolgano in un nuovo progetto comune le agenzie educative e le associazioni, tutte, oggi apparse molto sfilacciate. Par di capire, inoltre, che il primo cittadino si occuperà personalmente anche di Vigilanza, Ambiente e Urbanistica, forse scongelando quel Piano strutturale che non ebbe il coraggio (o i numeri ?) di approvare prima di lasciare il timone al sindaco Barbieri. Certamente seguirà in prima persona le vicende del distretto portuale-industriale, dove non troverà il deposto Comitato e il bollito consorzio Asi che tante polemiche – ma anche soddisfazioni - gli avevano riservato prima di lasciare il testimone di un’epoca a Francesco Madafferi. Tripodi avrebbe tenuto per sé anche i rapporti con gli enti sovracomunali, quelli per intenderci che aprono e chiudono le “borse” anche in nome di un peso politico che, in questa fase di avvio e noviziato, può essere dato solo dall’amalgama della squadra e dalla capacità del suo leader.

 

I DOSSIER SCOTTANTI
Discorso a parte, e con misteriose incognite, meritano le questioni relative alla tendopoli, ai beni confiscati e alla vendita degli alloggi del villaggio Praia. Il sindaco potrebbe avocare al proprio controllo le tematiche, comprendendone il peso anche simbolico nella giunta del post terzo scioglimento, oppure farle fluttuare come argomenti generici sulle scrivanie degli altri, col rischio che diventino polverose agende su cui poi dovrà rendere conto personalmente. In queste ore, ovvero in attesa del primo consiglio comunale, sarebbe in corso una verifica dei ruoli comunali per attenzionare eventuali posizioni debitorie nei confronti dell'ente che sarebbero in capo agli eletti. Nulla di grave, semplice routine, tutto eventualmente sanabile. Non come i porto d’armi quando sono scaduti.

 

PIÙ CHE PACE, DISCORSI ALTI
Il consiglio comunale che si insedia non avrà bisogno di pacificazione, visto il clima della campagna elettorale, ma un discorso di alto profilo del sindaco e dei suoi – senza propaganda contrapposta e reciproche caccie alle streghe – certamente il paese l’attende.

 

Agostino Pantano