Il governatore Enrico Rossi è giunto nel Reggino dove è in programma una serie di appuntamenti sui temi dell’accoglienza e delle infrastrutture sociali. Nei roghi, nell’ultimo anno, sono morti tre giovani migranti
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Il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi è giunto a San Ferdinando, nel Reggino per una serie di appuntamenti. Prima tappa, la baraccopoli dove nell'ultimo anno tre migranti sono morti a causa di incendi. L’ultimo episodio, solo alcuni giorni fa, è costato la vita ad un 28enne senegalese.
Il governatore toscano ha poi tenuto una conferenza stampa nella sede del Comune di San Ferdinando con il sindaco Andrea Tripodi, la segretaria generale della Cgil della Piana di Gioia Tauro Celeste Logiacco, e un mediatore culturale che opera nella zona. Saranno inoltre presenti esponenti e parlamentari di Articolo Uno-Mdp. Nel pomeriggio, alle 17, Rossi sarà a Reggio Calabria, a palazzo Alvaro, per partecipare all'incontro 'Contro la secessione dei ricchi. Infrastrutture sociali: un nuovo piano di investimenti' con, tra gli altri, il sindaco città metropolitana di Reggio Calabria Giuseppe Falcomatà, l'assessore regionale alla tutela dell'ambiente Antonella Rizzo, e il deputato Articolo Uno-Mdp Nico Stumpo.
«Prima integrazione, poi ruspe»
«Ho visto scene terribili ma anche tentativi di recupero e di integrazione. Qui occorre concentrare strategie che accomunano queste due direttrici, integrazione appunto e rispetto dei diritti» ha commentato al termine del sopralluogo nella baraccopoli. «Spesso all'esterno - ha aggiunto Rossi - emergono solo immagini devastanti delle criticità e non degli sforzi per cercare di superare questi problemi. Qui alle ruspe occorre anticipare progetti di accoglienza e di integrazione. Occorre fare come fece tanti anni fa un sindaco di Roma, Petruzzelli che aveva anch'egli problemi di baraccopoli, che faceva arrivare le ruspe solo dopo aver trovato soluzioni abitative per chi viveva nelle baracche. So che i problemi sono enormi e per questo occorre lavorare con molto senso di responsabilità puntando sui diritti delle persone, sull'accoglienza umanitaria ma anche sul rispetto della legge»
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