VIDEO | L'opposizione critica l'apertura di un Centro islamico in paese. Il consigliere di minoranza Gaetano spiega che prima di dire sì bisogna assicurare al quartiere gli interventi promessi, mentre il primo cittadino Tripodi replica: «In questo modo non aiutate l'integrazione»
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È scontro politico acceso a San Ferdinando per l’autorizzazione concessa dal Comune ad aprire un Centro islamico dotato di moschea. Sulle barricate 4 dei 5 consiglieri di opposizione, Luca Gaetano, Antonio Gaudioso, Salvatore Costa e Antonio Gaetano, che hanno protocollato una richiesta di accesso agli atti. «Non si tratta di essere favorevoli o contrari – sostiene Gaetano – noi critichiamo il metodo scelto: prima della moschea bisogna consentire alla comunità del villaggio Praia di ottenere tutti quei servizi e quel decoro urbanistico che aspettata».
Gaetano non dice nè si nè no, ma non è tenero nella replica il sindaco Andrea Tripodi che, dopo aver criticato una «opposizione che non si presenta in Consiglio», contrattacca: «Stanno cavalcando la bestia del razzismo che pure in alcuni ambiti molto ristretti della nostra comunità ha fatto presa». Una replica politica che incrocia una fase molto delicata per il paese che ospita la tendopoli più grande d’Italia, chiamato al voto amministrativo nell’imminente turno primaverile. Al primo cittadino non è andato giù l’attacco sferrato, anche perché a manovrare le file dell’opposizione sembra essere l’ex vice sindaco Gaetano – oggi papabile contendente dell’uscente nella corsa per guidare Palazzo di Buon Cammino e componente dell’assemblea regionale Pd.
«L’amministrazione ci deve spiegare – prosegue Gaetano – se è vero se gli abitanti del villaggio Praia siano stati discriminati nel momento in cui in passato hanno chiesto di poter usufruire degli stessi locali ricevendo un diniego». Il quartiere che ospiterà la moschea, annessa alla quale secondo l’accordo saranno anche tenute delle lezioni alfabetizzazione italiana e araba, è quello che ospita tante strutture comunali che, effettivamente, necessitano di interventi di riqualificazione – che facciano seguito agli interventi che pure ci sono stati per rendere più bella la scuola Lorenzo Figliuzzi – e lo scontro intorno alla moschea ha il merito di accendere i riflettori sulla condivisa necessità che l’area torni a pulsare, dopo avere accolto negli anni ’80 gli abitanti della frazione di Eranova rasa al suolo per la costruzione del porto di Gioia Tauro.
«La presa di posizione dell’opposizione – conclude il sindaco – dimostra come si sia persa l’occasione di contribuire a quell’integrazione che solo a parole viene annunciata, di fatto penalizzando una comunità, quella del Marocco, che a San Ferdinando è presente da oltre 30 anni e ha dato prova di laboriosità e di una straordinaria capacità di integrarsi».