Il ministro dell’Interno Matteo Salvini, assai teso al momento di prendere la parola nell'aula del Senato, replica punto per punto all’attacco del premier Conte. «Rifarei tutto quello che ho fatto», ha esordito il leader della Lega, confermando la bontà della decisione di staccare la spina al governo.
«Chi ha paura del voto non è un uomo libero. Mi dispiace, signor presidente, che mi abbia dovuto mal sopportare per un anno. Tutti questi insulti che mi ha rivolto - “incompetente, autoritario, pericolo” - bastava un Saviano per farli, un Travaglio, magari un Renzi e non un presidente del Consiglio».
E a proposito di una possibile alleanza con il Pd da parte dei Cinque Stelle ha ironizzato: «Vi vedo a riformare il sistema bancario con Maria Elena Boschi, il Csm con Luca Lotti e il mercato del lavoro con Matteo Renzi, padre del job act. In democrazia la strada maestra è quella del voto. Se si vota in autunno non ci sarà nessun aumento dell’Iva. Non parlateci di Iva e spread. Noi non abbiamo paura di andare al voto dopo un anno in cui abbiamo portato a casa un’Italia più sicura. Decidano gli italiani e non trenta senatori attaccati alle loro poltrone. Noi di lasciare la poltrona e chiedere il consenso ai nostri datori di lavoro non abbiamo nessuna paura».