La replica dello scrittore: «Non vedo l’ora di trovarmi con lui davanti a un giudice: avrebbe l’obbligo di dire la verità, per lui un’esperienza nuova»
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Nuova puntata della telenovela che ha come protagonisti il ministro dell’interno, Matteo Salvini, e lo scrittore Roberto Saviano. Stavolta ad “aprire il fuoco” è il leader della Lega, che, nel rispondere a una domanda nella trasmissione In Onda su La7, torna sulla scorta all’autore napoletano:
«A me può stare antipatico Saviano ma non sono io che decido sulla scorta. Mi sono preso solo il diritto di querelarlo perché il ministro della malavita lo dice ad altri. Puoi criticarmi ma il ministro che difende i mafiosi a me non lo dice. Non sono io a decidere chi rischia o non rischia».
La risposta di Saviano non si è fatta attendere ed è arrivata tempestiva tramite i social, tirando in ballo anche la recente sentenza della Cassazione secondo cui la Lega dovrà restituire tutti i 49 milioni euro sottratti durante la gestione Bossi-Belsito:
«Un ministro che querela uno scrittore per aver manifestato liberamente il suo pensiero è un altro passo verso la Russia di Putin. Spero vivamente che Salvini mi quereli sul serio, non vedo l’ora di trovarmi con lui davanti a un giudice: avrebbe l’obbligo di dire la verità, per lui un’esperienza nuova. Quanto ai 50 milioni rubati dalla Lega, invece di manipolare l’ingenuità dei suoi elettori, il Ministro della Mala Vita Salvini potrebbe sfruttare qualche linea di credito già aperta con lo zar Vladimir. Un giorno non lontano gli italiani capiranno chi è il vero “traditore della patria”».
Vedremo se nelle prossime ore la soap opera si arricchirà di una nuova puntata.